Se Pd, Pdl e Udc speculano sulla Gesip

Proviamo a fare chiarezza su quanto sta succedendo agli oltre mille e 800 lavoratori della Gesip. Partiamo dalla notizia di ieri sera: il Governo Monti si rifiuta di tirare fuori 5 milioni di euro per pagare le indennità di settembre ai dipedenti di questa società. Perché Roma adotta una simile decisione sapendo che c’è un problema di ordine pubblico? Perché lo fa sapendo che l’attuale amministrazione comunale ha ereditato la ‘grana’ dalle gestioni passate?

 

La Gesip – per la cronaca – viene fondata nel 2002. La vuole il Sindaco di Palermo dell’epoca, Diego Cammarata. O chi faceva le sue veci. Ad amministrare il capoluogo dell’Isola, in quel momento, era tutto il centrodestra: Pdl, Udc, An.

Contemporaneamente, l’Ars approva una legge folle, votata, se non ricordiamo male, anche dalle sinistre: la legge per ‘stabilizzare’ nelle pubbliche amministrazioni tutti i precari che c’erano in giro in quel momento in Sicilia. Ripetiamo: una legge folle, che avrebbe portato scientemente la Regione al dissesto nel giro di dieci anni.

Inizia il valzer delle ‘stabilizzazioni’, cioè delle assunzioni senza concorso del personale precario nelle pubbliche amministrazioni della nostra Isola. Si inizia alla Regione. E si prosegue nei Comuni. Per questi ultimi c’è un bel ‘regalo’ in più: a pagare, per un certo numero di anni- cioè fino ad oggi – sarà, in massima parte, la stessa Regione. Una follia.

Domanda: dov’erano, in quegli anni, i commissari dello Stato per la Regione siciliana? Dov’era la Corte dei Conti che ha ‘parificato’ i bilanci della Regione in tutti questi anni? Era così difficile capire che, nel giro, di un decennio, si sarebbe arrivati al dissesto finanziario dell’ammmnistrazione regionale?

Per motivi che non abbiamo mai capito, il Comune di Palermo ‘stabilizza’ un sacco di precari piazzandoli in minima parte negli uffici comunali e in massima parte nelle società collegate allo stesso Comune, Amia in testa. Da queste ‘stabilizzazioni’ targate giunta Cammarata, per motivi che non abbiamo mai capito, rimangono fuori gli altre mille e 800 dipedenti della Gesip.

Passano allegramente altri sette-otto anni. Già nel 2009 si avvertono i primi cedimenti nei conti pubblici. Alla Regione e al Comune di Palermo.

Nel 2010 il Comune di Palermo non ha più i soldi per pagare i precari ormai ‘stabilizzati’. Al governo del Paese è tornato Berlusconi che, ogni 5-6 mesi, prende i soldi del Fas (Fondi per la aree sottoutilizzate) che dovrebbero servire per gli investimenti in infrastrutture del Sud e li regala al Sindaco di Palermo, Cammarata, per pagare i precari. Altra follia che la dice lunga sulla totale assenza di senso dello Stato da parte di Berlusconi, che dimostra di essere un capo di governo incapace di governare il proprio Paese. 

Questi continui interventi finanziari – ora 40, ora 60, ora 50 milioni di euro – non potrebbero nemmeno essere giustificati in termini di contabilità: e, infatti, ogni volta si inventato lavori pubblici fantasiosi che vengono effettuati in minima parte (o non vengono effettuati affatto) per giustificare l’arrivo di queste risorse. Perché nessuno ha mai indagato su questa contabilità molto ‘libera’?

Per due anni – 2010 e 2011 – Berlusconi brucia una parte delle risorse del Fas per mantenere i precari ‘stabilizzati’ al Comune di Palermo e per tenere in vita – di fatto – l’amministrazione comunale di Cammarata.

Quando a Berlusconi subentra Mario Monti, Diego Cammarata ‘fugge’ a gambe levate dal Comune. Per un motivo semplice: perché non sa come pagare il personale del Comune che la sua amministrazione ha raddoppiato nel giro di otto-nove anni: da diecimilla dipendenti del 2001 (un numero già esorbitante!), l’allora Sindaco di Palermo, mettendoci dentro i precari ‘stabilizzati’, ha portato Palermo – tra uffici comunali e società collegate – a 20 mila dipendenti! Un costo insostenibile per il Comune.

Arriva il commissario, Prefetto Silvia Latella, che si rifiuta categoricamente di far dichiarare dal vecchio Consiglio comunale il dissesto finanziario del Comune. Anzi, per essere precisi, è il vecchio Consiglio comunale di Palermo – di centrodestra – in combutta con il Pdl che a Roma tiene in vita Monti, che decide di ‘scaricare’ sul nuovo Consiglio comunale i problemi di bilancio.

Siamo arrivati ai giorni nostri. Non sfugge, agli osservatori, che oggi, 1 settembre 2012, il Comune di Palermo è senza bilancio: cosa che non sta né in cielo né in terra. Per la cronaca, il bilancio avrebbe dovuto essere approvato entro il 31 dicembre 2011 dal vecchio Consiglio comunale. Che non l’ha approvato.

Morale: il problema è doppio, anzi triplo. Primo: il Comune di Palermo è senza bilancio. Secondo: non può approvarlo perché non ci sono le risorse finanziarie e perché la gestione commissariale non ha fatto chiarezza su questo punto. Terzo: c’è da affrontare il problema sociale Gesip: problema sociale – come già accennato – creato dalla giunta Cammarata insieme con tutto il centrodestra.

Siamo, lo ripetiamo, ai giorni nostri. Perché il Governo Monti, ieri, decide di bloccare l’erogazione dei 5 milioni per pagare le retribuzioni a oltre mille e 800 dipendenti della Gesip?

La vicenda coincide con un paio di notizie. La prima notizia è nota da tempo: Claudio Fava resta candidato alla presidenza della Regione siciliana. La seconda notizia è di ieri: Italia dei Valori ha deciso di appoggiare Fava. La terza notizia – che già i big della politica siciliana conoscono da un paio di giorni – è che i primi sondaggi darebbero Rosario Crocetta, candidato di Pd e Udc alla presidenza della Regione, a ‘mare’: sarebbe abbondantemente dietro Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè e Claudio Fava se appoggiato – cosa ufficializzata, per l’appunto, ieri – da Italia dei Valori di Orlando.

I vertici nazionali e regionali del Pd e il ‘capo’ dell’Udc – cioè Casini – non si aspettavano una cosa simile. Per il Pd si annuncia un disastro: è disastrosa la candidatura di Crocetta e sono ancora più disastrosi i risultati delle liste: si prevede anche il ‘sorpasso’ della lista composta da Federazione dell Sinistre, Sel e Verdi.

La verità è che gli elettori del Pd siciliano si sono ‘rotti’ degli accordi del loro Partito con Raffale Lombardo: si sono ‘rotti’ di tutti i dirigenti del Pd siciliano ‘collusi’ con l’attuale governo regionale: si sono ‘rotti’ di non poter dire la loro con u referendum e via continuando. E, adesso, non ne vogliono sapere di votare per Crocetta – candidato di Cracolici e Lumia – e per le liste del Pd.

I dirigenti del Pd nazionale siciliano cercano di correre ai ripari. Immediatamente scattano le contromisure: da qui, due sere fa, la veloce ufficializzazione della candidatura di Crocetta da parte della direzione regionale del Pd dell’Isola. E le dichiarazioni ‘tranquillizanti’ sul candidato Crocetta che “vincerà”.

Ma questo non basta. Serve dell’altro. Per esempio, un bel rimescolamento di carte. Cosa c’è di meglio che mettere nei ‘casini’ il Sindaco di Palermo, Orlando, che – ripetiamo – ha ereditato il ‘bomba’ Gesip da Pdl e Udc?

Orlano, peraltro, è quello che ha rotto le uova nel paniere al Pd dopo le ‘celeberrime’ elezioni primarie del centrosinistra di Palermo del 4 marzo: quando il Pd – siciliano e romano – era riuscito a ‘sconfiggere’ Rita Borsellino con l’aiuto dei gazebo… Poi, però, Orlando si è candidato rovinando tutto vincendo. Cosa c’è di meglio che ‘punirlo’ togliendo i soldi alla Gesip?  

Alla fine, Pd e Udc, a Roma, sono gli ‘azionisti di maggioranza’ del Governo Monti. Ed è proprio il Governo Monti che, ieri sera, nega al Comune di Palermo i 5 milioni di euro per affrontare – per un mese – un problema Gesip creato da Pdl e Udc.

In pratica, i Partiti che sostengono il Governo Monti – Pd, Udc e i Pdl che ci ‘bagna il pane’ – stanno utilizzando la ‘bomba’ Gesip per incasinare la vita al Sindaco di Palermo che, guarda caso, è, da ieri, uno dei più importanti sostenitori di Claudio Fava.

Facendo esplodere una questione sociale a Palermo, Pd e Udc pensano di rimescolare le carte. Al Pdl la cosa non dispiace, perché il suo candidato – Nello Musumeci – orbita su Catania.

Quella di Pd e Udc è un’illusione. La questione Gesip – ma non soltanto quella – è seria. Perché non si può continuare a gestire una situazione del genere senza chiarezza.

Non sappiamo cosa succederà nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Ma una cosa è chiara: chi, in questo momento, sta togliendo non soltanto l’’indennità, ma anche la speranza ai lavoratori della Gesip sono tre forze politiche: Pdl, Pd e Udc. Queste tre Partiti stanno utilizzando la vita di oltre mille e 800 famiglie per meri calcoli elettorali e di potere, peraltro sbagliati. Questo deve essere chiaro a tutti. A questo punto, ognuno si assume le proprie responsabilità.

 


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