Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha reso note le conclusioni della commissione ispettiva chiamata a trovare le cause del cedimento sulla statale tra Palermo e Agrigento, avvenuto lo scorso 30 dicembre, una settimana dopo l'apertura ufficiale del tratto di strada
Scorciavacche, «carenze strutturali e costruttive» La relazione del ministero sul crollo del viadotto
«Carenze strutturali e costruttive». E’ questo il motivo del crollo di una parte del viadotto Scorciavacche sulla statate 121 tra Palermo e Agrigento avvenuto lo scorso 30 dicembre. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che ha ricevuto il rapporto della commissione ispettiva.
«La Commissione – ha spiegato Lupi – ha lavorato nei tempi previsti e nelle sue conclusioni individua come cause del cedimento carenze strutturali e costruttive, il rilevato in terrapieno è risultato – a detta della Commissione – non idoneo all’utilizzo rispetto alle condizioni stratigrafiche, geotecniche e idrauliche del territorio su cui è stato realizzato».
La relazione è stata consegnata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. «Attendo risposte ed eventuali controdeduzioni», ha aggiunto Lupi, che ha coinvolto anche altre istituzioni competenti. «Nello spirito di collaborazione che sin dall’inizio ha contraddistinto la mia volontà di individuare cause e responsabilità in questo cedimento – ha spiegato – ho inviato copia della relazione anche all’Autorità Nazionale Anti Corruzione e alla Procura delle Repubblica di Termini Imerese per gli eventuali aspetti di relativa competenza».
L’intervento rientrava nell’ammodernamento dell’itinerario Palermo-Lercara Friddi. Un’opera del valore complessivo di circa 297 milioni di euro, fondamentale in quanto si tratta dell’unico collegamento diretto tra le provincie di Palermo ed Agrigento. Proprio per questo Scorciavacche era stato aperto in anticipo di tre mesi rispetto ai tempi previsti, fissati per marzo 2015. Ma il manto stradale ha ceduto dopo appena una settimana dall’apertura ufficiale.
Della vicenda si era occupato lo stesso premier Renzi che aveva promesso: «Il responsabile pagherà tutto». L’Anas nell’immediatezza del crollo aveva individuato nel difetto di progettazione la probabile causa. Contestazione che era stata mossa al contraente generale a cui è affidata l’esecuzione dei lavori. Si tratta della Bolognetta scpa, un raggruppamento di imprese tra Cmc di Ravenna, Tecnis e Ccc. Alla guida del Contraente generale c’è il capo progetto Pierfrancesco Paglini, coadiuvato da Davide Tironi e il direttore tecnico Giuseppe Buzzanca.
Per questa vicenda alcune teste sono già cadute. Il direttore dei lavori Fulvio Giovannini è stato rimosso su richiesta dell’Anas. Lo stesso ente autostradale ha trasferito nei giorni successivi Claudio Bucci, funzionario dell’Anas di Palermo che aveva l’incarico di dirigente area tecnica progettazione e nuove costruzioni a Palermo (dal 2013), con incarico RUP (responsabile unico procedimento) proprio sui lavori incriminati.
Anche l’Autorità anticorruzione si era già occupata della vicenda disponendo un’ attività ispettive e di vigilanza. Indagini che oggi si arricchiscono della relazione della Commissione ispettiva del Ministero.