Uno sciopero partecipato quello dei 70 lavoratori di Miorelli Services, che ieri mattina hanno incrociato le braccia davanti alla filiale Unicredit di via Sant’Euplio a Catania. Riduzione degli orari di lavoro sotto la soglia minima contrattuale prevista dal contratto nazionale di settore, improvviso frazionamento unilaterale di 13esima e 14esima, mancata retribuzione degli straordinari sono le […]
Il caso dei pulizieri contro Unicredit. Cgil: «Non si può pulire una banca in meno di 2 ore»
Uno sciopero partecipato quello dei 70 lavoratori di Miorelli Services, che ieri mattina hanno incrociato le braccia davanti alla filiale Unicredit di via Sant’Euplio a Catania. Riduzione degli orari di lavoro sotto la soglia minima contrattuale prevista dal contratto nazionale di settore, improvviso frazionamento unilaterale di 13esima e 14esima, mancata retribuzione degli straordinari sono le lamentele delle dipendenti e dei dipendenti dell’azienda nazionale che svolge in appalto il servizio di pulimento nelle agenzie del gruppo bancario .
Al loro fianco la Filcams Cgil del capoluogo etneo: «Una situazione che dura da parecchi mesi, le lavoratrici ed i lavoratori sono sotto la soglia minima di vivibilità, anche sociale. Si tratta di appalti fatti con poche ore lavorative, molti sono al di sotto della soglia minima prevista dal contratto di multiservizi delle canoniche 14 ore settimanali ed è impossibile accettare che, a fronte di contratti che prevedono già orari miseri, non si paghino per intero le ore supplementari», spiega a MeridioNews il segretario Filcams Davide Foti. «Lo sciopero- aggiunge- ha una duplice valenza, è rivolto alla Miorelli cui si chiedono regole in linea con il contratto collettivo nazionale di lavoro e alla committente Unicredit che non può e non deve fare finta di nulla, non può evitare che questi appalti siano affidati sotto la soglia di povertà, ha una responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori».
Foti sottolinea che non è possibile pensare di pulire e sanificare i luoghi di lavoro «in meno di 2 ore al giorno». Una situazione che persiste da parecchi mesi, con lo stato di agitazione proclamato lo scorso dicembre fino all’attuale sciopero e ad una denuncia presentata all’ispettorato del lavoro. «Chiediamo il riconoscimento di tutte le spettanze dei lavoratori- conclude il segretario- e la regolarizzazione dei contratti sotto soglia rispetto al contratto collettivo nazionale di lavoro dei multiservizi. Continueremo gli scioperi in maniera oculata e mirata fino a quando non ci sarà un reale cambio di passo della gestione. Uno sportello non pulito per due giorni lede l’immagine di una banca».