Sono diversi i servizi a cui gli studenti non possono ancora accedere, soprattutto, lamentano, il sistema bibliotecario e la segreteria, allocati ancora nella parte agibile dell'edificio. Il rettore Micari ha definito le proteste: «Legittime e giustificate» e ha dettato i tempi per il recupero della struttura
Scienze politiche, lavori ancora al palo al San Rocco Studenti in corteo: «Stanziamento fondi non basta»
Riprende la protesta per il collegio San Rocco da parte degli studenti di Scienze politiche, che questa mattina hanno organizzato un corteo fino a Piazza Marina. L’edificio, sede storia della facoltà, dal 2013 è parzialmente chiuso a causa di alcuni crolli che si sono susseguiti negli ultimi anni e ad oggi né il Comune, a cui appartiene l’edificio, né l’Università, a cui è affidato e che ne fa uso, hanno fatto in modo da renderlo di nuovo agibile agli studenti costretti a dividersi tra le aule libere in viale delle Scienze. Fino ad oggi i lavori non sono mai partiti.
Gli studenti sono tornati così alla carica chiedendo almeno di poter accedere ad alcuni servizi difficilmente usufruibili in questi ultimi anni di esilio forzato. «Lo stanziamento dei fondi per riparare il San Rocco – afferma Cristina Palazzolo, portavoce degli universitari – non risolve i problemi di noi studenti di Scienze politiche: non possiamo accedere ad alcuni servizi come il sistema bibliotecario e soprattutto la segreteria, entrambi riamasti nell’ala agibile dell’edificio in via Maqueda e quindi a distanza non indifferente dall’edificio 19 di viale delle Scienze, dove svolgiamo le lezioni».
Il corteo è partito questa mattina proprio dall’edificio 19, è arrivato fino al Rettorato a Piazza Marina, per poter fare alcune richieste a Fabrizio Micari che ha ricevuto alcuni delegati dei dimostranti. «Il Rettore – continua Palazzolo – ha ascoltato le nostre richieste dimostrandosi d’accordo. Vorremmo che la segreteria e almeno una parte dei libri venissero spostati in viale delle Scienze e infine desideriamo assicurarci che ci siano aule abbastanza capienti per tutti coloro che vogliono seguire, per questo abbiamo fatto richiesta che i lavori di riparazione che dovrebbero partire siano indirizzati soprattutto verso le aule più grandi, unitamente alla proposta di spostare parte delle lezioni all’ex facoltà di Architettura (sempre in via Maqueda) nel caso i posti non dovessero bastare».
Quello delle aule non abbastanza capienti non è infatti un problema nuovo per Scienze politiche, che spesso ha subito ritardi nella didattica a causa di mancanza di strutture all’interno dell’edificio 19 utilizzato da molte delle scuole dell’Università di Palermo. Il Rettore, parlando agli studenti accorsi ha definito queste richieste «legittime e giustificate». «Per la fine dell’anno – ha dichiarato Micari – il progetto di ristrutturazione della grande aula al terzo piano e di altre due al secondo, sarà completato. Prevediamo di riuscire a completare i lavori per settembre, in modo che siano ultimati in tempo per il prossimo anno accademico, inserendo questa scadenza nell’appalto. Riguardo la segreteria provvederò a parlare con il dipartimento in modo che almeno per tre giorni la settimana questa venga spostata in alcuni locali in viale delle Scienze, così come la biblioteca».