La missione di Schifani a Siracusa, tra il caso del depuratore di Priolo e le lottizzazioni selvagge di Augusta

Per la Regione siciliana Priolo Gargallo è e resta sempre un gigantesco nodo da sciogliere, ma non l’unico. E lo sa Renato Schifani, presidente della Regione, che ieri è stato protagonista di un incontro alla prefettura di Siracusa, dove si è insediato il tavolo tecnico per l’attuazione degli interventi di adeguamento del depuratore consortile Ias, una delle tante criticità di quel territorio. Schifani ha parlato di «passo in avanti verso la definitiva soluzione delle criticità che riguardano il depuratore consortile di Priolo. Una vicenda sulla quale l’attenzione del mio governo è sempre stata altissima, fin dall’insediamento, nella consapevolezza di dover intervenire urgentemente per salvaguardare sia l’ambiente e la salute pubblica, sia la continuità produttiva del polo siracusano, per il quale l’impianto è essenziale». Ma quello sul depuratore non è stato l’unico intervento della Regione sul territorio, spicca infatti l’annuncio di un intervento ispettivo da parte di palazzo d’Orleans riguardo al consumo di suolo del Comune di Augusta.

«Le amministrazioni locali non ci vogliono sentire e a questo punto chiediamo l’intervento della Regione – dice a MeridioNews Fabio Morreale, presidente dell’associazione Natura siculaAbbiamo voluto anche presentare un esposto in Procura. Cerchiamo attraverso la legalità di difendere un principio. Non è comprensibile che un Comune come Augusta regali un territorio per cementificarlo, il consumo di suolo che sta attuando questa amministrazione è al disopra di ogni immaginazione e di ogni vincolo». Augusta è a oggi il secondo centro siciliano per consumo di suolo, 25 ettari nel solo periodo che va dal 2021 al 2022, tra lottizzazioni e investimenti per supermercati e nuovi quartieri.

«Questa amministrazione sta donando concessioni edilizie senza limiti – sostiene Morreale – dal Lidl al McDonald, dal parcheggio alle villette, in una città che non ha peraltro bisogno di altre unità abitative. Opere in cemento. Tutte le norme ambientali dicono che bisogna rallentare drasticamente il consumo di suolo. Il cemento oltretutto rende le superfici e aumenta il rischio di dissesto idrogeologico in una cittadina che oltretutto non possiede aree verdi. Ci aspettiamo che la Regione intervenga e che la procura si dia da fare. Ce lo auspichiamo. Gli augustani non hanno bisogno del concertino estivo pagato con i soldi delle industrie, ma di una qualità della vita migliore».


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