Sindacati e lavoratori denunciano una riduzione dell'orario di servizio, passato da 40 a 30 ore, e l'inquadramento al livello più basso. Giorni fa hanno subito anche una trattenuta in busta paga di 150 euro
Scendono in piazza lavoratori Reset Traffico in tilt, caos per le vie del centro
Protesta questa mattina degli operai della Reset per le vie di Palermo. Il corteo è partito da piazzetta della Pace, sede della società, e ha percorso via la via Archimede per arrivare in via Libertà. Da qui poi in via Ruggero Settimo fino alla casa comunale in piazza Pretoria. Sindacati e lavoratori denunciano una riduzione dell’orario di servizio, passato da 40 a 30 ore, e l’inquadramento al livello più basso. Giorni fa hanno subito anche una trattenuta in busta paga di 150 euro. I sindacati confederali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno condannato l’atteggiamento assunto dai vertici della Reset e hanno proclamato per oggi lo sciopero dei lavoratori della società partecipata. Il traffico in centro è stato paralizzato.
«Chiediamo che parta subito un percorso per portare immediatamente a 36 le ore di lavoro degli operai della Reset e a 40 ore entro il prossimo anno. L’amministrazione comunale deve mantenere gli impegni sottoscritti nel dicembre 2014 – affermano Monia Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto, rispettivamente al vertice di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – tra questi l’aumento delle ore fino al tempo pieno, l’adeguamento dei livelli contrattuali in base alle mansioni realmente svolte, un intervento per rivedere il pagamento delle finanziarie attivate». Queste alcune delle principali richieste ribadite dai sindacati ricordando l’accordo siglato nel 2014 con l’amministrazione che prevedeva tutta una serie di misure per portare la situazione contrattuale dei lavoratori Reset a un livello di normalità. «A distanza di oltre un anno quegli accordi non sono stati rispettati – proseguono – Per la Reset sono stati messi a disposizione 29 milioni. L’amministrazione aveva rassicurato i sindacati sul fatto che queste somme sarebbero diventate strutturali e che a queste si sarebbero aggiunti gli eventuali risparmi dell’Iva, poi quantificati in 5 milioni».
Secondo i sindacati, dunque, queste somme devono essere aggiuntive rispetto ai 29 milioni e non, come sostiene il Comune, incluse nell’importo. Il sindaco tra l’altro in recenti incontro ha annunciato che per il 2016 ci saranno a disposizione, oltre ai 29 milioni, altri 2 milioni messi dal Comune e che quindi potrà garantire al momento solo un’ora in più ai lavoratori. «Un’elemosina» l’hanno definita i sindacati che non hanno accettato compromessim senza dimenticare le rate che i lavoratori dovranno riprendere a pagare». La crisi della Gesip, infatti, aveva, portato alla sospensione di finanziarie e debiti vari. Ora che i lavoratori sono transitati in Reset dovranno tornare a pagare le rate ma dovranno farlo a fronte di uno stipendio che non è mai stato adeguato. Anche per questo chiedono al Comune un intervento urgente. «Non è possibile riattivare le cessioni e recuperare i soldi dei circa 650 lavoratori che hanno firmato con questo misero stipendio” scrivono i lavoratori in un volantino».