«La scarlattina è una malattia esantematica infantile causata dal batterio streptococco beta-emolitico di gruppo A. Non c’è un vaccino che possa mettere al riparo e, una volta contratta, non si è immunizzati. Tuttavia, abbiamo la terapia, il farmaco di prima scelta è la penicillina che va somministrata in tempo, anche per una durata di 15 […]
Casi di scarlattina in aumento in Sicilia. Pediatra: «Necessaria corretta diagnosi per evitare complicanze»
«La scarlattina è una malattia esantematica infantile causata dal batterio streptococco beta-emolitico di gruppo A. Non c’è un vaccino che possa mettere al riparo e, una volta contratta, non si è immunizzati. Tuttavia, abbiamo la terapia, il farmaco di prima scelta è la penicillina che va somministrata in tempo, anche per una durata di 15 giorni». A dirlo in un’intervista a MeridioNews, è Giuseppe Vella, già segretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri e attuale segretario provinciale di Trapani.
Da gennaio 2023, sono infatti aumentate le segnalazioni di infezioni da scarlattina nelle scuole dell’Isola. I casi sono stati certificati di recente, a livello nazionale, da una circolare del ministero della Salute a firma del direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, che ha scongiurato ogni forma di allarmismo, ma ha comunque indicato alla sanità pubblica una serie di azioni a tutela della salute dei piccoli pazienti. «Non c’è da preoccuparsi- spiega Vella – ma all’apparire dei sintomi e su indicazione del pediatra è importante eseguire il tampone faringeo, per una corretta diagnosi. Solo nel caso in cui viene riscontrato il batterio, va somministrata la terapia antibiotica per evitare possibili complicanze ai reni, alle articolazioni, al miocardio o a tutto il cuore».
Giuseppe Vella si sofferma sui sintomi da scarlattina: «Molti bambini presentano febbre elevata, la faringe fortemente arrossata, mal di testa, l’esantema con puntini rossi sulla cute, la pelle lievemente desquamata, dolori diffusi e, in alcuni casi, anche da vomito. L’incubazione può variare da due a cinque giorni.» Ad essere contagiati sono soprattutto i bambini di età prescolare e gli alunni delle elementari: « È da molto tempo- conclude il pediatra siciliano- che non riscontravamo casi di scarlattina, anche se c’è sempre stata. Si trasmette con le goccioline di saliva e con il muco e, dopo le restrizioni da Covid-19, tutti i patogeni hanno ripreso a circolare».