Massimo Lo Schiavo si trova ai domiciliari. Avrebbe dovuto custodire il denaro di due donne, che nel 2013 furono trasferite in una casa di riposo e poi sono morte. Ma il primo cittadino dice di non ricordare dove siano i soldi. Nella sua abitazione sono state trovate solo le buste vuote che contenevano i contanti
Santa Maria Salina, sindaco ai domiciliari per peculato Avrebbe sottratto 36mila euro a due anziane defunte
Trovate nella sua abitazione, vuote, due buste che avrebbero dovuto contenere circa 37mila euro di proprietà di due anziane defunte. Insieme a 12mila euro, anche in valuta estera, di cui non si conosce, attualmente, la provenienza. Per queste ragioni, ieri sera, è stato arrestato il sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Milazzo a dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, emessa su richiesta della Procura della Repubblica. Il 42enne, indagato per peculato, si trova, ora, ai domiciliari.
La storia inizia nel giugno del 2013 ed è intimamente legata a quella di due anziane sorelle dell’isola, oggi defunte. Le due donne, incapaci e ammalate, ma senza parenti che possano prendersene cura, vengono trasferite in una casa di riposo a Valdichiesa, frazione di Leni. In assenza di eredi, tocca alla polizia municipale occuparsi del loro trasloco e della chiusura dell’abitazione di proprietà in cui vivono, destinata a rimanere disabitata. Preventivamente, come pretende la prassi, gli agenti effettuano un sopralluogo. La stessa cosa fa il sindaco, a distanza di poco tempo.
All’interno vengono trovati 36mila 890,78 euro, 212 dollari australiani e 180 dollari americani. I soldi, attraverso un apposito verbale sottoscritto dai vigili e da Lo Schiavo, vengono consegnati in una busta controfirmata, insieme alle chiavi, allo stesso Lo Schiavo, chiamato a versare l’intero ammontare sul conto corrente delle due anziane, nella filiale della Banca Nuova di Malfa, o, in alternativa, a custodirlo in una cassaforte in Comune.
Nel dicembre 2013 una delle due sorelle muore. Il 4 marzo 2015, il giudice tutelare del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto nomina un amministratore di sostegno a beneficio della superstite la quale, però, decede qualche giorno più tardi. Immediato, a questo punto, l’avvio delle procedure per aprire la successione ereditaria. A partire da un nuovo sopralluogo nella casa delle due donne, il 20 marzo 2015, in presenza del comandante della stazione dei carabinieri di Santa Marina Salina, del sindaco e dell’amministratore di sostegno il quale, proprio a Lo Schiavo, chiede notizie del denaro, avendo accertato l’assenza di versamenti nel conto corrente delle due donne.
È in questo momento che i conti iniziano letteralmente a non tornare. A quanto risulta dalle indagini, il primo cittadino riferisce che, custoditi nella propria abitazione, ci sarebbero solo 20-25mila euro. Tuttavia, ammette di non ricordare esattamente dove si trovino a causa di un recente trasloco. Scattano gli accertamenti dei militari dell’Arma, a seguito dei quali pare emerga che il denaro non sia stato custodito nei modi previsti dalla legge. Sembra anche che, lo scorso venerdì, Lo Schiavo abbia consegnato circa 6mila euro in contanti all’amministratore di sostegno, somma decisamente inferiore a quella originaria.
Ieri sera, infine, la perquisizione, da parte dei carabinieri, al domicilio di Lo Schiavo. Qui sono stati sequestrati i verbali del rinvenimento dei contanti, risalenti al 20 giugno 2013, e due buste allegate e controfirmate con sigillo del Comune, originariamente contenenti i contanti ma aperte e vuote al momento della perquisizione. Che fine abbia fatto il denaro non è ancora stato appurato.
I militari, nella casa del sindaco, hanno pure trovato e sequestrato contanti di diverse nazionalità, per un valore complessivo di circa 12mila euro, la cui provenienza è ancora in corso di accertamento.