A denunciarlo e' il parlamentare regionale del partito dei siciliani-mpa, giovanni lo sciuto. Che annuncia la presentazione di una interrogazione per fare luce sui motivi che hanno ridotto il servizio di emodinamica al presidio ospedaliero del grosso centro dell'agrigentino
Sanità, il Governo Crocetta risparmia sull’emergenza (Pronto Soccorso): il caso di Sciacca
A DENUNCIARLO E’ IL PARLAMENTARE REGIONALE DEL PARTITO DEI SICILIANI-MPA, GIOVANNI LO SCIUTO. CHE ANNUNCIA LA PRESENTAZIONE DI UNA INTERROGAZIONE PER FARE LUCE SUI MOTIVI CHE HANNO RIDOTTO IL SERVIZIO DI EMODINAMICA AL PRESIDIO OSPEDALIERO DEL GROSSO CENTRO DELL’AGRIGENTINO
La salute in Sicilia torna dattualità, così come le polemiche intorno alla Spending review attuata dal Governo regionale sulla sanità. Penalizzati i servizi pubblici e soprattutto larea demergenza dei presidi ospedalieri (leggere Pronto Soccorso).
È il caso di Sciacca, provincia di Agrigento, dove l’emodinamica del locale presidio ospedaliero in questo momento, a causa di mancanza di personale, garantisce il servizio solamente nella fascia antimeridiana, e precisamente dalla 8,00 alle 14,00.
Dopo le due del pomeriggio, a Sciacca e dintorni, si può morire? A questa domanda dovrebbero rispondere il presidente della Regione, Rosario crocetta, l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, e il Governo nazionale di Matteo Renzi che continua a tagliare fondi alla Sicilia.
A Sciacca insiste un presidio salvavita che copre l’ampio bacino che va dalla stessa Sciacca fino a Castelvetrano, includendo i Comuni della Valle del Belìce. La mancanza di personale, alla base dellorario ridotto che penalizza lerogazione del servizio, mette a rischio la vita dei pazienti colti da infarto.
Si tratta di pazienti che vanno soccorsi in tempi strettissimi per evitare pericoli per la loro stessa vita.
Sulla vicenda interviene Giovanni Lo Sciuto, parlamentare del Partito dei Siciliani (Mpa) allArs.
Non si capisce per quale motivo l’Azienda provinciale sanitaria di Agrigento non provveda immediatamente ad integrare il personale per garantire il servizio di emodinamica nelle ventiquattro ore – dichiara Lo Sciuto – penalizzando un vasto territorio asservito dal presidio ospedaliero di Sciacca.
Mi farò portavoce di un’interrogazione parlamentare nei confronti dell’assessore alla Salute, Lucia Borsellino – dice lesponente autonomista al Parlamento siciliano – per conoscere quali motivi abbiano creato questa disfunzione.
È assolutamente da irresponsabili – conclude Lo Sciuto – pensare di risparmiare sui presidi di emergenza da cui dipende la vita dei cittadini siciliani.
Nota a margine
L’onorevole Giovanni Lo Sciuto si accorge solo adesso che le aree di emergenza degli ospedali pubblici siciliani sono al delirio. Il parlamentare si sofferma sul Pronto Soccorso di Sciacca. Ma la situazione è drammatica in quasi tutte le altre aree di emergenza della Sicilia.
Il problema è gravissimo. Ma i parlamentari di Sala d’Ercole fanno finta di non vedere.
Tutti fanno finta di non vedere che gli organici sono sottodimensionati. Che mancano medici e infermieri. Che i medici e infermieri sono sottoposti a turni massacranti.
Fanno finta di non vedere che i posti letto scarseggiano. E che è un problema ricoverare chi sta male.
I cittadini siciliani pagano un sacco di tasse, pagano buona parte dei medicinali e pagano il ticket sanitario. Ma in cambio hanno un servizio sanitario pubblico pessimo. Non per responsabilità dei medici e degli infermieri, ma per precise responsabilità di chi ha governato e governa la Sicilia.
Il passato Governo di Raffaele Lombardo e l’attuale Governo di Rosario Crocetta – il primo su input del Governo Monti, il secondo su input prima del Governo Letta e ora del Governo Renzi – non hanno fatto altro che tagliare servizi sanitari.
La riprova è la recente rimodulazione della rete ospedaliera proposta dall’assessore regionale Lucia Borsellino, che si è consultata solo con il Governo nazionale. Rimodulazione che prevede un ulteriore taglio di posti letto.
Questo significa che i medici delle aree di Emergenza della Sicilia saranno sempre più costretti – perché in parte già lo sono di fatto – a mandare a casa pazienti che dovrebbero essere ricoverati. Facendo assumere agli stessi medici le eventuali responsabilità.
Quello del Governo regionale è un modo di agire caratterizzato da grande disonestà intellettuale: Crocetta non ha nemmeno il coraggio di affermare: Roma mi toglie i soldi e io devo ridurre i servizi sanitari ai siciliani, a cominciare dalle aree di Emergenza.
Invece di dire questo, il Governo Crocetta va a Roma e firma accordi che penalizzano ulteriormente la Sicilia. Questo sarebbe il nostro presidente della Regione, l’uomo che dovrebbe difendere la Sicilia e i siciliani.
Ci vuole veramente la faccia come il culo per sbaraccare altri posti letto nella sanità siciliana. Ma questo, forse, è l’unico requisito che a certe persone non manca…