A inizio settembre un buco si è aperto nella stradina del quartiere. «Puzza, paura e problemi alla viabilità», lamentano i residenti. «Una grossa condotta si è schiacciata per effetto di una forte pressione dovuta alle piogge», spiega l'assessore Bosco. Il presidente della municipalità chiede tempi di risoluzione certi e brevi
San Giorgio, voragini aperte in via Tellaro «Duecentomila euro per riparare fognatura»
«Tanta è la puzza che neanche ci si può passare». Alcune settimana fa, in via Tellaro, nel quartiere catanese San Giorgio, un tratto di strada è sprofondato. «Mi è sembrata la stessa scena vista a Valverde», dice un residente riferendosi alle immagini con cui MeridioNews ha documento il crollo di una parte di corso Vittorio Emanuele nel Comune etneo. Seguito giorni fa da una scena simile in via Paolo Vasta, nel Comune di Acireale. Via Tellaro è una piccola strada di passaggio, sulla quale si affacciano quasi soltanto abitazioni. Il cedimento – circoscritto da una recinzione di sicurezza fatta di transenne e barriere arancioni – sarebbe avvenuto nella parte superiore, quella più vicina all’incrocio con via Dittaino.
La circolazione è stata interrotta in entrambi i sensi di marcia. «Siamo costretti a deviare nella traversa che si trova a metà della strada», spiega un automobilista. Ma il problema più sentito «è la puzza che proviene dalla fossa», larga e profonda diversi metri. La causa del crollo sarebbe dovuta a una condotta fognaria che trasporta anche le acque piovane «che si è schiacciata per effetto di una forte pressione generata dalle piogge del 9 settembre», spiega a MeridioNews l’assessore comunale ai Lavori pubblici Luigi Bosco. «Le precipitazioni degli ultimi giorni non c’entrano niente», garantisce. Ma avrebbero causato altri problemi. «Sotto casa mia si è sollevato l’asfalto e sono usciti fuori i liquami della fogna», denuncia un abitante di via Tellaro. Inconveniente che però «è stato subito risolto dai tecnici della Sidra, che io stesso ho chiamato».
Più lungo e difficile sarà porre rimedio alla voragine aperta in cima alla strada e a un’altra «qualche metro più sotto», dice un altro residente. «È pronto un progetto da 200mila euro e i fondi potrebbero essere chiesti al governo nazionale attraverso la richiesta dello stato di calamità – risponde l’assessore Bosco – Nel frattempo abbiamo già provveduto a mettere in sicurezza l’area con delle transenne». Le misure precauzionali però sono giudicate «non sufficienti – sostiene il presidente della municipalità Lorenzo Leone – Serve una soluzione veloce e definitiva del problema». A tal fine è stata convocata una conferenza di servizi alla quale è stata invitata la Sidra. «Spetta a loro riparare la conduttura e poi al Comune tappare il buco», che è aperto da settembre. «È già trascorso troppo tempo e non va bene – conclude il presidente Leone – la strada è molto trafficata, è vicina a una scuola e va ripristinava in breve e dando tempi certi».
«Interverremo lunedì, ma per un semplice lavoro di manutenzione sulle condotte delle acque nere (scarichi di abitazioni e industrie, ndr)», fanno sapere dalla Sidra. La frana del terreno, che avrebbe poi provocato danni alle altre condotte interrate, sarebbe stata causata «da una conduttura che trasporta le acque piovane – confermano dalla partecipata – che è competenza e responsabilità del Comune».
Anche se dalla municipalità rassicurano che il problema non interessa altre parti della strada, gli abitanti intanto hanno paura: «Non ci sentiamo sicuri, e se un altro pezzo di strada cadesse giù?». E lamentano anche la mancata pulizia dei tombini: «Quando piove non posso neppure uscire dalla porta di casa – dice un uomo che vive in via Tellaro – l’acqua scende giù come se fosse il fiume Simeto e porta pietre e detriti».