Dieci secondi di silenzio e poi un abbraccio a Valeria Sudano. Così il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini conferma l’assoluto sostegno del Carroccio nella corsa a sindaca di Catania della parlamentare etnea. «Vi sembra la faccia di chi vuole ritirarsi?», si domanda, con un velo di ironia, Salvini. Un modo per […]
Salvini a Catania: «Sudano non è imposizione ma la Lega ha già fatto troppi passi indietro»
Dieci secondi di silenzio e poi un abbraccio a Valeria Sudano. Così il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega Matteo Salvini conferma l’assoluto sostegno del Carroccio nella corsa a sindaca di Catania della parlamentare etnea. «Vi sembra la faccia di chi vuole ritirarsi?», si domanda, con un velo di ironia, Salvini. Un modo per rimandare ai mittenti – ossia il Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo – l’ipotesi di un possibile passo indietro da parte di Sudano e della sua «inopportuna candidatura». Il ministro e vice premier è arrivato a Catania intorno alle 16 per una visita istituzionale alla sede dell’Autorità portuale della Sicilia orientale. Alle 18, invece, l’appuntamento è a Palermo. Nel capoluogo etneo insieme a Salvini c’è il vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, il deputato e sindaco di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà e il coordinatore provinciale della Lega Fabio Cantarella.
«Ritengo Valeria Sudano una donna di assoluto livello e con lei discutiamo del futuro della città. Spero che tutti portino sul tavolo del centrodestra un’idea. Noi non pretendiamo nulla ma offriamo a Catania un ottimo nome, senza imposizioni. Ritengo abbastanza bizzarro che qualcuno debba decidere cosa facciano gli altri», aggiunge Salvini. Le acque all’interno della coalizione, almeno per il momento, restano agitate. Confermando un clima di tensione deflagrato venerdì scorso con l’affissione dei manifesti di Sudano. Mossa, quest’ultima, che ha sostanzialmente anticipato e, forse, spiazzato tutti. Dall’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, che ha bollato come «fuori da ogni logica politica» la scelta di affiggere i manifesti, a Fratelli d’Italia. Partito, quest’ultimo, che attraverso il vice presidente vicario alla Camera Manlio Messina ha indicato come il nome del prossimo sindaco della città spetti al partito di Giorgia Meloni. «Mi auguro che nel centrodestra si parli di idee e non di posti e poltrone – aggiunge Salvini – Fratelli d’Italia dice ha fatto due passi indietro per Palermo e la Regione Siciliana? Noi, come Lega, ne abbiamo fatti otto. Sono l’umiltà fatta persona però …».