Saldi estivi, nel Palermitano la partenza è un mezzo flop «Speriamo che le pedonalizzazioni si rivelino idee vincenti»

I tanti agognati saldi estivi, finora, si sono rivelati un mezzo flop.  Ad affermarlo è il presidente regionale della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti (Cidec) Salvatore Bivona, che motiva il trend negativo registrato all’inizio dei ribassi estivi in Sicilia con la scelta «infelice» della giornata festiva e rende noti i primi dati sulle vendite che giungono da quattro province isolane : Palermo, Agrigento, Enna e Caltanissetta. Per la provincia di Palermo l’avvio degli sconti ha registrato esiti negativi rispetto allo scorso anno

I primi segnali arrivano dal partinicense dove, come spiega il responsabile territoriale Salvatore La Franca, l’andazzo delle vendite si è attestato sotto le aspettative. «I commercianti – spiega l’esponente della Cidec – non riescono a smaltire lo stock in giacenza e l’affluenza ai negozi è esigua: una situazione che riguarda tanto Partinico quanto i Comuni limitrofi». Secondo l’associazione di categoria il primo motivo è da addebitare al giorno di avvio dei saldi, vale a dire l’1 luglio. Non un giorno della settimana qualunque. «Impossibile ignorare che la domenica la gente si riversi in spiaggia – spiega Bivona, che ricopre anche il ruolo di presidente provinciale della Cidec Palermo – resta solo da augurarsi che, nei prossimi giorni, la situazione migliori dopo una partenza tutt’altro che esaltante. Nello specifico – aggiunge – l’auspicio per Palermo è che l’opera di pedonalizzazione imponente voluta dal sindaco Leoluca Orlando si riveli vincente e che l’attuale titolo di Capitale italiana della Cultura del 2018 possa orientare soprattutto i turisti all’acquisto».

Le date individuate, inoltre, non sarebbero affatto adeguate poiché costringerebbero i commercianti a mettere in vendita articoli appena acquistati a prezzo pieno dai fornitori, con margini pertanto ridottissimi. «Occorrono –  aggiunge ancora Bivona – una politica regionale più attenta al settore, come la Cidec ha sempre chiesto nelle sedi istituzionali, e una nuova regolamentazione delle vendite che passi anche attraverso la riorganizzazione sul territorio di outlet e centri commerciali». Una proposta non nuova da parte della Cidec, che l’aveva avanzata sia al precedente governo Crocetta che all’attuale giunta Musumeci. In sostanza l’associazione di categoria non chiede l’eliminazione dei forum e dei centri commerciali ma una loro rivisitazione, almeno nelle zone in cui farli sorgere: in aree extraurbane, come recita d’altra parte la legge. 

Più nello specifico la Cidec vorrebbe che non sorgessero più in Sicilia nuovi centri commerciali, perchè la loro nascita ha significato la progressiva scomparsa dei negozi di vicinato. Ciò ha significato la desertificazione commerciale del tessuto urbano e soprattutto un cambiamento a livello delle relazioni umane, con un’assenza di rapporti diretti che le botteghe e i piccoli locali riescono invece a garantire. Per quanto riguarda gli outlet si chiede una regolamentazione, e dunque che vengano strutturati nel territorio secondo la normativa vigente

Infine la Cidec propone – ed è la prima associazione di categoria a farlo – l’istituzione di un garante per la tutela del commercio, che servirebbe a tutelare il settore dalla concorrenza sleale – come il proliferare di negozi cinesi, spesso con prodotti non a norma – e di abusivismo commerciale. E che sarebbe utile per vigilare sul corretto andazzo del settore, a tutela sia dell’operatore economico sia del cliente


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