Il presidente provinciale interviene nella polemica sulla riqualificazione del borgo marinaro di Acireale. Negli scorsi giorni, è stato il Movimento 5 stelle ad attaccare l'amministrazione Barbgallo, che a sua volta si è difesa dalle accuse. Richiamando un contributo degli agronomi che, però, si sarebbe limitato a una telefonata
S.M. la Scala, Ordine agronomi smentisce sindaco Vigo: «Nessun parere dato per scegliere gli alberi»
«Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di parere». Corrado Vigo, presidente dell’ordine degli agronomi di Catania, interviene nella polemica sui lavori di riqualificazione di Santa Maria la Scala, il borgo marinaro acese finito al centro dell’attenzione per una serie di interventi che hanno attirato le critiche del Movimento 5 stelle. E tra gli appunti fatti c’è proprio quello riguardante le piante che hanno sostituito i grossi pini della piazzetta principale e del primo tratto del lungomare. Alberi che, stando al progetto esecutivo, si sarebbero dovuti tutelare e che invece, con la variante, si è scelto di rimuovere. Al loro posto sono stati messi degli allori che, secondo il M5s, avrebbero i tronchi troppo sottili e dal costo eccessivo.
A tal proposito, sulla pagina Facebook del movimento Cambiamo Acireale, Vigo oggi è intervenuto con un post dai toni forti. «Sono stato tirato in ballo e rispondo – scrive il presidente degli agronomi di Catania -. Tempo fa il sindaco di Acireale mi ha chiesto telefonicamente quale pianta potesse far impiantare a Santa Maria La Scala. Durante la discussione ho innanzitutto evidenziato che la scelta delle piante sarebbe dovuta passare attraverso l’autorizzazione della Soprintendenza. Poi, ed in modo del tutto personale – continua Vigo – ho detto che tre erano le piante che si sarebbero potute impiantare: la tamerice, l’alloro ed il metrosideros. Nessuna discussione è stata fatta sulle dimensioni delle piante da impiantare, così come nessuna discussione è stata fatta sui prezzi». L’esperto poi sottolinea come l’ordine «non abbia trasmesso alcun parere né a mia firma personale né tantomeno da parte della commissione del Verde».
Da Cambiamo Acireale negli scorsi giorni era stato invece detto che «riguardo alle nuove essenze arboree, la tipologia è stata scelta di comune accordo con la Soprintendenza di Catania, sentito il parere del presidente dell’Ordine degli agronomi e forestali di Catania». Ma a far discutere è anche il testo della variante, nella parte in cui si parla degli alberi. «Specie arboree previste: Tamarix gallica, Lagunaria Paterson, Albizia julibrissin o Cercis siliquastrum». Nessuna traccia del Laurus nobilis, altrimenti conosciuto come alloro.