Il 34enne, già coinvolto in un'operazione riguardava l'emissione di misure cautelari nei confronti di esponenti della famiglia Santapaola-Ercolano, aveva spinto il commerciante a organizzare banchetti e il compleanno della moglie senza pagare i servizi
Riposto, richieste estorsive riprese dalle telecamere I soldi sarebbero serviti per le famiglie dei detenuti
Una richiesta di estorsione di 250 euro mensili per supportare le famiglie dei detenuti. È questa l’accusa nei confronti di un 34enne che lo scorso anno si sarebbe recato da un commerciante 32enne di Riposto dopo appena 10 giorni dall’inaugurazione di un bar-ristorante nel centro della cittadina jonica. L’uomo nel 2020 era stato già coinvolto nell’operazione Iddu, con l’emissione da parte del gip di 22 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti al gruppo di riposto della famiglia di Cosa nostra Santapaola-Ercolano.
Le dichiarazioni fornite inizialmente dalla vittima ai carabinieri avrebbero descritto l’uomo come autore di inequivocabili richieste a titolo estorsivo. Il 34enne avrebbe inizialmente chiesto al commerciante se «fosse già venuto qualcuno», poi avrebbe chiesto 250 euro mensili per il contributo da dare alle famiglie dei detenuti, ma la richiesta non sarebbe stata accolta dal commerciante. La vittima, conoscendo la caratura criminale dell’uomo, avrebbe acconsentito nella cessione di merce e avrebbe organizzato dei banchetti nel proprio locale in occasione del compleanno della moglie del 34enne o per festeggiamenti di suoi amici, al prezzo imposto da quest’ultimo, in certi casi non avrebbe nemmeno pagato i servizi. Tutte occasioni che avrebbero fatto risparmiare la vittima sul pizzo da versare. Sempre da quanto raccontato, il rifiuto della vittima avrebbe portato a un’altra richiesta da parte dello zio del 34enne.
Le indagini effettuate con le immagini di videosorveglianza hanno permesso ai carabinieri di evidenziare il ruolo attivo del 34enne nelle condotte estorsive e hanno fornito riscontro alle dichiarazioni della vittima dalla quale, ancora, avrebbe preteso di essere rispettato con la prosecuzione di elargizioni di merce e servizi a titolo gratuito. Il 34enne è stato associato al carcere catanese di Bicocca.