Palazzo degli elefanti ha invitato diverse decine di ditte a presentare le proprie offerte per l'appalto dell'igiene urbana nel capoluogo etneo. Un bando da 350 milioni di euro, andato deserto per tre volte, e per il quale stavolta si tenta una nuova strada. Senza che, però, siano cambiate le condizioni di partecipazione
Rifiuti, procedura negoziata per gara settennale D’Agata: «Ce lo ha suggerito l’Anticorruzione»
Stavolta non sarà una gara d’appalto a evidenza pubblica ma una procedura negoziata. In altri termini: il Comune di Catania ha invitato una rosa di ditte del settore a presentare un’offerta. È questa la nuova formula scelta da Palazzo degli elefanti per tentare di affidare l’appalto settennale per la raccolta dei rifiuti in città. Per tre volte, del resto, la gara pubblica è andata deserta, con conseguente necessità di prorogare il servizio al raggruppamento temporaneo d’imprese Seneco, composto da Senesi ed Ecocar. Il 30 marzo, a un novero di ditte selezionate da un elenco nazionale, è arrivato l’invito a partecipare a questa nuova procedura. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 18 aprile. Escludendo i giorni festivi (comprese Pasqua e Pasquetta), le imprese hanno 12 giorni di tempo per preparare un progetto da quasi 350 milioni di euro. Nel frattempo, è stata firmata una nuova proroga per Seneco (che scadrà il 30 aprile 2018) e potrebbe essere necessario firmarne una quarta per, almeno, un ulteriore mese.
«Abbiamo semplicemente applicato i suggerimenti dell’Anac – dichiara a MeridioNews l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata – È previsto dalla legge che, dopo che una gara va deserta tutte quelle volte, si possa andare avanti con una procedura negoziata». Nello specifico, a normare questo aspetto delle gare pubbliche è l’articolo 63 del codice degli appalti, nel comma in cui si parla del mancato arrivo di offerte adeguate alla gara precedentemente bandita. A patto, però, che «le condizioni iniziali dell’appalto non siano sostanzialmente modificate». «Sono state invitate alcune decine di ditte – prosegue D’Agata – A occuparsi di questa nuova procedura è stato un folto gruppo di lavoro». Del quale non avrebbe fatto parte, secondo le parole dell’assessore, l’ingegnere Leonardo Musumeci, da poco reintegrato – però alla direzione Cultura – dopo la sospensione dell’interdizione dai pubblici uffici che gli era stata comminata nell’ambito dell’inchiesta Garbage affair.
I plichi con le offerte dovranno arrivare in piazza Duomo entro le 12 del 18 aprile e la data di apertura delle buste è fissata per il 2 maggio 2018. Oltre, quindi, la scadenza della nuova proroga a Seneco. Allo stato attuale, decade l’ipotesi paventata dal sindaco Enzo Bianco, in sede di colloqui con i sindacati sulla vertenza dei lavoratori del bacino prefettizio, di fare una ulteriore gara ponte, la seconda dopo quella aggiudicata un anno fa a Senesi ed Ecocar. «È inutile fare altre gare ponte, dobbiamo lavorare sull’appalto settennale», sottolinea D’Agata. Certo è, però, che non sono cambiate le condizioni di base della gara per com’era stata formulata a gennaio 2018: ma senza modifiche, perché stavolta la procedura dovrebbe essere aggiudicata? Considerando che, da capitolato, le ditte che vogliono partecipare devono dotarsi di assicurazioni milionarie e devono avere a disposizione oltre un centinaio di mezzi al momento della presentazione dell’offerta. Cosa piuttosto difficile visti i tempi ancora una volta risicati. Come nell’ultima occasione, costituirà titolo di merito accettare l’assunzione dei 105 lavoratori del bacino prefettizio, anche se il numero dei dipendenti dell’appalto è rimasto fisso: 650 unità. Tante quante sono attualmente in servizio (compresi i 21 ultimi assunti a tempo determinato), con tutte le criticità più volte segnalate da sindacati e operai.