Rifiuti, il Comune di Palermo ‘inghiotte’ Amia e vara un nuovo ‘Carrozzone mangiasoldi’

 

Il Consiglio comunale di Palermo, stanotte, ha ‘partorito’ un nuovo ‘Carrozzone mangiasoldi’. Si chiama Rap e, di fatto, con arzigogoli amministrativi ‘bocciati’ in partenza dal Collegio dei revisori, va a prendere il posto dell’Amia.

Il 22 luglio scade la gestione commissariale dell’Amia. Per evitare che la società venga posta in liquidazione, il Comune di Palermo, in attesa di acquistare la società (bell’acquisto…) prende in affitto il complesso aziendale di Amia per sei mesi al costo di circa 100 mila euro al mese.

Ovviamente, non c’è alcuna garanzia per i cittadini palermitani. La nuova società – la Rap – costituita dal Comune di Palermo, di fatto, prenderà in carico i 2 mila e 400 dipendenti dell’Amia. Chi li pagherà? Gli ignari cittadini cole le bollette maggiorate.

In pratica, Palermo – mettiamola così – è la città ‘capofila’ della ‘sperimentazione’ di un ‘brevetto’ che, con molta probabilità, verrà esteso a tutto il precariato della Sicilia. Un metodo che consiste nello scaricare su una collettività (in questo caso i cittadini di Palermo) già massacrata dal Governo Monti e dalle sue tasse (Imu e altro) il costo dei dipendenti dell’Amia. Il tutto per avere in cambio un servizio di raccolta e smaltimento rifiuti tra i peggiori d’Europa.

Ieri sera, infatti, in Consiglio comunale non si è parlato di come gestire con criteri moderni e razionali la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Il Sindaco Leoluca Orlando ha detto di essere contrario alla realizzazione degli inceneritori. Anche se, di fatto, non si parla di raccolta differenziata e di riciclo, ma di proseguire con la discarica di Bellolampo  che ha ormai inquinato mezzo mondo.

La delibera approvata ieri sera da un Consiglio comunale senza idee rappresenta la sconfitta della politica. Non a caso l’atto è stato approvato con il parere contrario del Collegio dei revisori. Questi ultimi contestano l’incongruità del canone di affitto e del prezzo di vendita. E contestano soprattutto la mancanza di un piano industriale.

Insomma, quello approvato ieri sera da Sala delle Lapidi è un papocchio che costerà un sacco di soldi alla collettività palermitana.

Dice Nadia Spallitta, vice presidente vicario del Consiglio comunale: “Io ho votato a favore della delibera, ma non sono felice. Abbiamo fronteggiato una situazione di emergenza. Tra il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti privato e pubblico opto per il secondo. E sugli inceneritori la penso come il Sindaco Orlando: sono fermamente contraria”.

“Tuttavia – aggiunge – Nadia Spallitta – non possiamo pensare di andare avanti con le discariche. Ha ragione l’assessore regionale Nicolò Marino quando dice che bisogna cambiare metodo, trovando una moderna alternativa alle discariche. A Palermo non possiamo continuare con Bellolampo. E’ una follia. Con il passaggio a questa nuova società Palermo, nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, dovrà scommettere sull’innovazione, nel rigoroso rispetto dell’ambiente. Anche a Palermo, nel futuro che mi auguro non lontano, i rifiuti dovranno diventare un’opportunità e non un problema”.

Sul nuovo ‘magheggio’ amministrsativo del Comune intervengono anche i consiglieri comunali del del Mov 139 Alberto Mangano, Antonino Sala, Giusi Scafidi, Rita Vinci e Gaspare Lo Nigro.

“Con la creazione della nuova società, la Rap – si legge nella nota – si determina una svolta rispetto ad una gestione fallimentare che non ha riguardato solamente i conti di Amia, ma anche l’oggetto della sua missione industriale, inerente la gestione dei servizi di igiene ambientale e del ciclo dei rifiuti solidi urbani. E’ necessario salvaguardare gli interessi pubblici connessi all’ambiente attraverso una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati allo smaltimento in discarica ed un incremento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla normativa vigente”.

“Il Consiglio comunale – proseguono i consiglieri comunali – ha impegnato la Giunta affinché il futuro contratto di servizio risponda a determinati obiettivi: far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta tramite l’eliminazione degli sprechi e quindi massimizzando, nell’ordine, tendendo a zero alla data del 2020, lo smaltimento, il recupero di energia e il recupero di materia diverso dal riciclaggio; proteggere l’ambiente e la salute prevenendo e riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti; rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili ai rischi indotti da inadeguate modalità di gestione del ciclo; favorire l’accesso d’informazione e la partecipazione dei cittadini in materia di ambiente e di riciclaggio delle materie prime”.

“Con il fallimento dell’Amia – conclude la nota – auspichiamo il definitivo fallimento di una politica scellerata che è stata capace di produrre solo danni da ogni punto di vista”.

 

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]