L'inchiesta ha portato due persone dietro le sbarre e tre agli arresti domiciliari. Per quattro l'obbligo di dimora. I reati contestastati vanno dalla corruzione al concorso esterno in associazione mafiosa. Nel mirino del clan Nardo il chiosco della Sicula Leonzio
Rifiuti e corruzione nella discarica di Sicula Trasporti Sequestro da 116 milioni di euro alla famiglia Leonardi
Un sequestro per un valore di 116 milioni di euro. Questo il cuore di un’inchiesta della guardia di finanza di Catania che nella mattina di oggi ha portato a nove misure cautelari. Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione al traffico illecito di rifiuti. Ma c’è anche il concorso esterno in associazione mafiosa e la frode nelle pubbliche forniture. Gli arrestati, secondo quanto appreso da MeridioNews, sono Antonino e Salvatore Leonardi.
Sotto la lente d’ingrandimento il colosso dei rifiuti Sicula Trasporti, società che ha in mano la discarica di contrada Grotte San Giorgio, a Lentini. Il più grande impianto per i rifiuti in Sicilia controllato dal potente gruppo Leonardi. Un colosso da quasi 100 dipendenti con fatturati da milioni di euro. Nell’inchiesta è finita anche la controllata Sicula Compost.
I reati, stando alle prime informazioni, sono collegati all’illecita gestione dell’impianto ma riguardano pure le pressioni del clan mafioso Nardo, alleato della famiglia di Cosa nostra catanese Santapaola-Ercolano, per ottenere l’affidamento del chiosco bar all’interno dello stadio della Sicula Leonzio, società di calcio del presidente Giuseppe Leonardi che milita nel campionato di Lega Pro.