Rifiuti a Palermo, i grillini: “Le dichiarazioni del presidente della Rap, Sergio Marino, sono false e calunniose”

CLAUDIA MANNINO E RICCARDO NUTI: “IL NOSTRO EMENDAMENTO ALLA CAMERA, CHE HA FERMATO LA GESTIONE COMMISSARIALE, NON HA CAUSATO ALCUNA PERDITA DI RISORSE PUBBLICHE”

Si fa dura la polemica tra i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle eletti in Sicilia e l’Amministrazione comunale di Palermo.

Ai vertici della Rap – la società che ha preso il posto dell’Amia (fallita) nella gestione dei rifiuti nel capoluogo dell’isola non sono piaciuti alcuni atti parlamentari compiuti dai deputati grillini. Il presidente della Rap, ingegnere Sergio Marino, ha fatto capire a chiare lettere che i grillini potrebbero aver provocato problemi che potrebbero essere pagati dai cittadini palermitani.

I parlamentari del Movimento 5 Stelle, secondo Marino, sarebbero i promotori inconsapevoli “di una scelta che ha determinato la sottrazione di risorse pubbliche da utilizzare per fronteggiare lo stato di emergenza rifiuti nella città di Palermo”.

Puntuale è arrivata la replica dei parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino e Riccardo Nuti:

“Le dichiarazioni del presidente della Rap, Sergio Marino, sono false e calunniose: il Movimento 5 Stelle con le sue azioni a Roma non ha sottratto risorse pubbliche all’emergenza rifiuti a Palermo. Tutt’altro, ha stoppato un commissariamento che ha prodotto solo disastri e nulla più”.

“Quelle somme – afferma Claudia Mannino, che è componente della Commissione Ambiente a Montecitorio – grazie ad un’apposita ordinanza del Dipartimento della Protezione civile, infatti, non sono andate affatto perse. L’accusa rivoltaci di avere portato alla perdita di risorse pubbliche connesse al regime commissariale, con il conseguente trasferimento di costi sulle spalle dei cittadini palermitani, è, dunque, priva di alcun fondamento. Chi, per cocomuninento del Comune, ha responsabilità molto rilevanti ha il dovere, prima di rilasciare dichiarazioni alla stampa, di informarsi e di informare correttamente i cittadini, anche quando tra gestioni commissariali, proroghe delle stesse e fasi di transizioni è davvero difficile orientarsi”.

Per chiarire la complessa vicenda, la Mannino fa una piccola cronistoria.

“Per quel che concerne l’emergenza nel settore dei rifiuti solidi urbani, con il decreto legge 43/2013, è stata disposta una proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre del 2013. Tale termine è decorso senza che il Governo ravvedesse la necessità di prorogarne l’efficacia, neanche all’interno del cosiddetto decreto Mille proroghe. È solo in sede di conversione in legge di questo decreto che il Senato ha approvato un emendamento finalizzato a prorogare il regime commissariale fino al 30 giugno del 2014. Durante l’esame dello stesso decreto, grazie all’approvazione di un emendamento del Movimento 5 Stelle depositato alla Camera, la proroga della gestione commissariale è stata cancellata”.

“E questo – contrariamente a quanto affermato da Marino – ha fatto sì, come previsto dalla legge 225 del 1992, che il Capo del Dipartimento della Protezione Civile adottasse un’apposita ordinanza a fine gennaio, in base alla quale le risorse statali presenti nella contabilità speciale, aperta per fare fronte allo stato di emergenza, non andassero perse”.

”Tant’è – afferma la Mannino – che l’ordinanza è chiara. La contabilità speciale è stata intestata al Direttore generale del dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti dell’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità della Regione siciliana, Marco Lupo, al quale, in base alla stessa ordinanza, è stata affidata la responsabilità di coordinare le fasi di transizione dalla gestione commissariale a quella ordinaria, e di portare avanti le iniziative in corso per superare l’emergenza”.

Per il Movimento 5 Stelle, anzi, è ora giunto il momento di fare chiarezza sull’effettivo uso di quelle somme.

“Viste le confuse dichiarazioni di Marino – afferma Riccardo Nuti – sarebbe ora che i cittadini palermitani sapessero in che modo sia avvenuto il passaggio di consegne tra Marco Lupo, nella qualità di Commissario delegato, e Lupo nella veste di Dirigente generale della Regione Sicilia e come abbia gestito le risorse della contabilità speciale da gennaio ad oggi. V’è da aggiungere, infine, come in Sicilia il tanto osannato commissariamento abbia prodotto risultati pessimi. La verità è che la fase emergenziale e il commissariamento fanno comodo, perché permettono di agire in modo molto più libero rispetto alla normativa vigente”.

Mannino e Nuti entrano anche nel merito della scelta della Rap in sostituzione dell’Amia e del suo operare senza la fondamentale iscrizione all’Albo dei gestori ambientali, fatto, quest’ultimo, denunciato nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle.

“Al Sindaco e ai dirigenti della Rap – dicono – avremmo tantissime domande da porre sulla municipalizzata, alcune su tutte: perché, per l’affidamento del servizio, non si è deciso di fare una banalissima gara (mettendo anche eventualmente delle clausole di salvaguardia per i lavoratori), in modo da poter scegliere tra aziende che già avevano tutti i requisiti per gestire ed espletare questo delicato servizio? Perché il secondo aumento di capitale della Rap (pari a 5 milioni e 572 mila 983 euro) è avvenuto solo all’indomani della nostra denuncia? Forse il fatto ha qualcosa a che vedere con la solidità economica prevista per le aziende iscritte all’Albo dei gestori ambientali”?

Nota a margine

Magari i parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle faranno quello che non hanno ancora fatto i loro colleghi di Sala d’Ercole: chiederanno conto e ragione di tutti gli affidamenti diretti registrati in Sicilia in materia di rifiuti. Chissà, magari è arrivato il momento di fare chiarezza su certi appalti milionari…


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