Anche il ministro dell'Interno si è complimentato con forze dell'ordine e magistratura etnee per l'operazione portata a termine oggi: «Rafforzata la fiducia dei cittadini». Parole di elogio arrivano anche dal capo della polizia Alessandro Pansa e dall'associazione antiracket AddioPizzo
Revenge 5, commenti di istituzioni e associazioni Alfano: «Indebolita la rete criminale territoriale»
Sono 37 gli arrestati dalla polizia di Catania nel corso dell’operazione Revenge 5, che stamattina ha colpito il clan mafioso Cappello-Bonaccorsi e nello specifico la costola denominata Carateddi. Tra gli accusati – per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, reati in materia di armi con aggravanti – risultano pure nomi considerati eccellenti dagli inquirenti. Figure che indicano il passaggio di potere nel controllo del mercato di stupefacenti nei quartieri Monte Po, San Cristoforo e San Berillo nuovo, che in precedenza sarebbe stato affare della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. L’esito dell’operazione è valsa numerosi complimenti alla procura di Catania, che ha condotto le indagini, e al personale giudiziario ed esecutivo coinvolto.
«Operazioni come questa rafforzano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che contribuiscono a indebolire le reti criminali sul territorio», dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano. A congratularsi con gli investigatori è anche il capo della polizia di Stato Alessandro Pansa. «Devo fare le mie lodi al comportamento straordinario di tutto il personale di polizia – ha detto durante la conferenza stampa il questore di Catania, Marcello Cardona – che ha lavorato fino a tarda notte così da permettere il buon esito dell’operazione». La sezione catanese dell’associazione antiracket AddioPizzo, attraverso un comunicato, sottolinea «le capacità investigative e operative delle forze dell’ordine e della magistratura etnea». Oltre all’importanza dell’operazione «di pulizia degli ambienti criminali catanesi» e infine invita i cittadini «a continuare il lavoro delle istituzioni, con la costruzione di una società sempre più sana e dotata di un sempre più forte senso civico».