A scatenare l'ira degli ex lavoratori Gesip l'amara scoperta di un taglio dello stipendio legato ai fondi per la cassa integrazione anticipati dal Comune nel 2015. Il presidente parla di una svista, ma i sindacati promettono: «Stato di agitazione fino a quando non ci sarà una comunicazione ufficiale»
Reset, trattenuta da 150 euro in busta paga Perniciaro: «Un errore, rimedieremo presto»
Sono pronti a protestare e a scendere i piazza i 1600 lavoratori della Reset. A scatenare l’ira degli ex Gesip l’amara scoperta, stamattina, di una trattenuta in busta paga per un valore di circa 150 euro. Una notizia che, dopo l’iniziale sconcerto, ha subito lasciato il posto alla rabbia nei dipendenti. La riduzione, infatti, è dovuta ai fondi destinati alla cassa integrazione dei lavoratori che il Comune aveva anticipato nel mese di marzo dello scorso anno ma, secondo accordi con i sindacati, la società avrebbe dovuto recuperarli senza intaccare lo stipendio. Una situazione «gravissima» per le parti sociali pronte a proclamare «sin da subito lo stato di agitazione di tutti i lavoratori, non escludendo ulteriori iniziative di lotta». E sebbene il presidente della Reset Antonio Perniciaro parli di un «mero errore materiale», rimane il nodo legato alla restituzione di queste somme che per l’azienda rappresentano un credito di circa 450mila euro.
«Dopo gli incontri con l’amministrazione e la presidenza Reset – afferma la segretaria generale Uiltucs Sicilia, Marianna Flauto – nei quali si era stabilito di ricercare assieme ai sindacati le soluzioni più adeguate per il recupero della quota anticipata ai lavoratori, oggi abbiamo appreso con stupore che la società, senza alcun preavviso, ha provveduto a trattenere le somme sulla busta paga dei lavoratori». Una «ingiusta e illegittima decurtazione» che ha colto di sorpresa i dipendenti e spinto i sindacati a proclamare lo stato d’agitazione, fino a quando «non ci saranno azioni concrete e comunicazioni ufficiali». Ma il presidente della Reset assicura che non verrà decurtato nemmeno un centesimo.
«Si è trattato solo di un errore dell’ufficio paghe – spiega Perniciaro a MeridioNews – inizialmente avevamo previsto di far slittare le decurtazioni dal mese di giugno a dicembre dello scorso anno. Poi, dopo aver incontrato i sindacati, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori che al momento hanno una retribuzione limitata, abbiamo deciso di spostare ancora il termine senza stabilire una data. L’amministrazione, purtroppo, ha applicato per sbaglio le riduzioni in busta paga – aggiunge – ma ho già mandato una nota agli uffici e risolveremo questo disguido in poco tempo».
Rassicurazioni che non hanno convinto del tutto i sindacati che intendono continuare a vigilare fino a quando non verrà fatta chiarezza: «L’azienda come pensa di restituire queste somme ai lavoratori? Faranno dei bonifici? – si interroga Flauto – Poiché l’errore c’è stato, ci aspettiamo che alle dichiarazioni seguano atti ufficiali. Fino ad allora – conclude – non ritireremo lo stato di agitazione, anche perché dal prossimo mese si aggiungeranno le rate delle finanziarie che ripartiranno, decurtando ulteriori somme allo stipendio».