Per alcuni i lavori a rilento sono dovuti all'imminente appuntamento con le elezioni amministrative, che tengono impegnate molti deputati, ma per altri sono solo una buona scusa per celare le pecche dell'alleanza di governo
Regione, commissioni ferme e sedute Ars col contagocce FdI: «Fisiologico». M5s: «Pesano crepe nella maggioranza»
Acquazzoni a parte le temperature in Sicilia continuano a rimanere su livelli quasi estivi. Un’estate che sembra non essere terminata nemmeno tra i banchi dell’Ars, dove dalla ripresa dei lavori si è ancora mosso poco o niente. Da una parte le commissioni, spesso andate in bianco per le troppe assenze, con conseguente mancanza del numero legale, dall’altra i lavori d’Aula, centellinati e poco produttivi. Una ripresa molto lenta che sembra per certi versi non essere casuale al via della lunga stagione che porterà alle elezioni regionali dell’anno prossimo, con i primi veleni, le rotture di fatto o quelle tenute solo sottobanco, la ricerca di nuove alleanze.
«Da quando è finita l’estate ci siamo riuniti poche volte, complice anche il fatto che ci sono le Comunali – dice a MeridioNews il deputato del Movimento 5 stelle Giampiero Trizzino – Al momento è tutto bloccato, ma non credo che anche in futuro con questa maggioranza si possano affrontare le ultime riforme importanti». Al di là degli impegni presi dai deputati, in piazza al fianco dei vari candidati per una tornata elettorale che servirà da banco di prova per testare la solidità di alcune alleanze, oltre che la potenza di fuoco dei partiti, ci sarebbe l’intenzione da parte del presidente della Regione la volontà di non schiacciare il pedale dell’acceleratore per non mostrare le crepe della sua maggioranza. «Ieri c’è stata Aula ed è stata rinviata alla settimana prossima. È una sorta di vacanza – continua Trizzino – Non essendoci i numeri non credo che Musumeci voglia mettere in bilico temi importanti».
E ancora: «Le grandi riforme sono ferme, ma al momento lo sono anche le cose più banali – va avanti il deputato pentastellato -. Musumeci non vuole mostrare le pecche della sua maggioranza. Il punto è che ci sono quelli che hanno deciso di tradire il presidente e non votano, salvo poi tirarsi indietro quando Musumeci minaccia un rimpasto. E poi c’è Micciché, che viene incontro al governatore, perché non convocando l’Aula evita che affiorino le crepe nella maggioranza». Stando alle parole di Trizzino, il governatore avrebbe deciso di puntare su un finale di legislatura tranquillo, escludendo anche gli elementi e le discussioni sulle quali si potrebbero creare frizioni interne nell’alveo del centrodestra.
Tra i partiti intenzionati a cambiare pagina a fine corso ci sarebbe anche Fratelli d’Italia, che più volte ha espresso la volontà di puntare su un candidato diverso da Nello Musumeci per le prossime Regionali, ma, a sentire le parole del coordinatore regionale per la Sicilia occidentale Giampiero Cannella, non ci sarebbe nessuna intenzione di minare la fine del percorso naturale del governo Musumeci. «Non c’è nessuna dietrologia, si tratta solo un fatto fisiologico – dice a MeridioNews – Il rallentamento è dovuto al fatto che la stagione è ripresa da poco e incalzano le elezioni amministrative. È normale che i partiti siano concentrati su elezioni che hanno una loro importanza, perché – conclude – daranno il peso ai partiti delle coalizioni».