La finanziaria prevede la soppressione dell'Iacp e dell'Arsea, procedimenti di snellimento della burocrazia e la diminuzione dei compensi dei consiglieri comunali. Ma sul tavolo rimangono le questioni aperte con il governo nazionale. Il governatore Crocetta punta a chiudere un accordo da tre miliardi, essenziali per il bilancio dell'isola
Regione, approvata manovra da 150 milioni Ancora aperti i nodi su spesa sanitaria e materia fiscale
Una manovra da 150 milioni di euro che contiene al suo interno diverse novità: dalla riduzione dei compensi dei consiglieri comunali – che non potranno superare il 30 per cento delle indennità degli assessori -, alla soppressione degli Istituti autonomi case popolari e dell’Arsea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura), oltre a misure per snellire i procedimenti burocratici. L’annuncio dell’approvazione della finanziaria regionale è stato dato dal governatore Rosario Crocetta a Catania, dove ha riunito il governo. Il testo lunedì sarà trasmesso all’Assemblea regionale per l’iter nelle commissioni parlamentari. Non nasconde la soddisfazione il presidente, che ribattezza la manovra «Sblocca Sicilia». Ma, nonostante la conclusione del primo passaggio, rimangono aperte molte questioni.
A mancare è l’accordo con lo Stato sulle questioni aperte nei tavoli istituzionali. Molti i fronti, su tutti la compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria alle materie fiscali. Sulla questione, Crocetta punta a chiudere un accordo da tre miliardi. Cifra essenziale per chiudere il bilancio. «Abbiamo varato tutto – assicura il presidente – c’è una parte che riguarda anche il personale della Regione». La giunta, infatti, ha dato il via a una direttiva che permette il confronto con i sindacati tenendo come linea guida il protocollo d’intesa firmato due giorni fa. «Se entro il 10 aprile saranno apportate modifiche e miglioramenti che potrebbero essere proposti dal tavolo sindacale, allora noi ci impegniamo a emendare in commissione o in aula le norme contenute nella finanziaria proprio per venire incontro alle necessità del dialogo che abbiamo con le parti sociali», garantisce Rosario Crocetta.