Il presidente Nello Musumeci e l'assessore Marco Falcone, questa mattina in conferenza stampa, hanno descritto come la giunta intende utilizzare parte dei fondi che saranno a disposizione della Sicilia. Il governatore ha poi parlato anche del contrasto ai furbetti: «Qualcuno gode di privilegi che non esistono più»
Regione, 300 milioni per strade e manutenzioni in città «Dimostriamo all’Ue come useremo il Patto per il Sud»
Trecento milioni di euro di fondi per il Patto del Sud per riqualificare le strade siciliane, i Comuni, i luoghi di culto e i presidi della legalità. Sono i punti principali della manovra presentata oggi dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore alla infrastrutture Marco Falcone. L’intervento sarà diviso in tre fasce: la prima riguarda un investimento di 163 milioni di euro per 219 progetti che riguarderanno il recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico dei centri siciliani. Il secondo intervento di 76 milioni di euro interessa 31 progetti già finanziati, legati agli enti di culto. Infine, 60 milioni di euro per 18 progetti destinati ai presidi di legalità, il più importante è il progetto della cittadella giudiziaria di Catania, a cui sono stati destinati 40 milioni di euro. «Abbiamo già finanziato 700mila euro che serviranno per le indagini geotecniche e geofisiche – ha spiegato Falcone -. Sono stati presentati altri 56 progetti che variano da investimenti di poche decine di migliaia di euro a finanziamenti per diversi milioni di euro».
Altri due milioni euro saranno destinati alla costituzione del catasto delle strade. Il piano prevede di controllare lo stato di salute delle principali arterie dell’isola. «Un lavoro che richiede tempo – ha affermato Musumeci -. Servirà almeno un anno, ma ci servirà per avere un quadro completo di tutte le strade e i ponti dell’isola. Dobbiamo sapere dove intervenire e con quale tempistica. Per farlo abbiamo creato una partnership tra l’assessorato alle Infrastrutture, la Protezione civile e le ex Province. Lunedì mattina saremo a Enna – ha proseguito Musumeci – perché quella è la provincia ennese che presenta il maggiore degrado nella viabilità sia statale che provinciale. Porteremo il direttore dell’Anas, il capo della Protezione civile regionale, il soggetto attuatore del dissesto idrogeologico e il prefetto di Enna. Faremo il punto per capire da quali arterie dobbiamo partire subito per interventi straordinari. Fino ad ora è mancata la progettazione. Adesso faremo vedere a Bruxelles – ha sottolineato il governatore – come investiamo i soldi del Patto per il Sud».
Nel dettaglio in provincia di Palermo sono stati finanziati i progetti per il recupero del santuario del Rosario del Furi a Cinisi per 468mila euro. Sempre a Cinisi, altri 310 mila euro per i lavori di ristrutturazione dell’oratorio San Giovanni Bosco. Un milione e 100mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per il recupero della casa comunale di San Giuseppe Jato. A Monreale andranno 790mila euro per i lavori di manutenzione dell’immobile della caserma dei carabinieri.
In provincia di Catania un milione e 300mila euro per la riqualificazione del centro storico di Pedara, un milione di euro per la riqualificazione urbana dell’asse di via Regina Margherita e via Vittorio Emanuele di Aci Sant’Antonio, 216mila per la manutenzione di villa Garibaldi a Giarre e 634mila per il palazzo di città di Aci Castello.
Ma il presidente della Regione ha parlato anche della necessità di intervenire all’interno della macchina burocratica per stanare i furbetti. «Qui non si scherza, noi lavoriamo anche fino alle 11 di sera. Eppure c’è qualcuno che gode di privilegi che non esistono più. Abbiamo 13mila dipendenti ma non possiamo disporne. Ci sono 2600 dipendenti che sono dirigenti sindacali e non possono essere distaccati. Non possiamo trasferire personale da un ufficio all’altro oltre i 50 chilometri e tra due anni andranno in pensione altri tremila dipendenti. Abbiamo 2350 dipendenti che usufruiscono della legge 104. E alcuni si sono fatti adottare da malati e anziani per legittimare i benefici della legge». Musumeci promette di parlarne con i diretti interessati. «Convocheremo le organizzazioni sindacali, sono convinto che le troveremo dalla nostra parte. Il tempo dei giochetti, delle coperture e dei ricatti reciproci è scaduto».