I big del partito parleranno tra poco. Per adesso la speranza è affidata agli attivisti presenti nel comitato fissato a poche centinaia di metri dalla casa dove vivono i familiari del candidato presidente del Movimento 5 stelle. Il vicepresidente della Camera su Facebook: «Dopo questo risultato, Renzi non è più leader del centrosinistra»
Regionali, nel quartier generale di Cancelleri si spera «Crediamoci». Di Maio annulla il confronto con Renzi
Gli exit poll da una parte, la speranza che i siciliani dentro il segreto delle urne possano avere scelto diversamente, dall’altra. La mattinata dello scrutinio nel quartier generale del Movimento 5 stelle a Caltanissetta inizia da qui. Il sole, dopo una nottata di pioggia, accompagna l’attesa del verdetto finale per le elezioni regionali. Il comitato, situato a poche centinaia di metri di distanza dalla casa dei genitori di Giancarlo Cancelleri, si popola di giornalisti già prima dell’inizio dello spoglio, ma dei protagonisti non c’è alcuna traccia. «Lo avevamo detto che non avremmo parlato prima di avere dati quantomeno verosimili», commenta uno dello staff pentastellato.
Il candidato presidente, che stando alla prima serie di proiezioni provenienti dagli istituti di ricerca resta indietro a Nello Musumeci di circa un punto percentuale, dovrebbe arrivare intorno a mezzogiorno. A essere atteso è anche Luigi Di Maio, il candidato premier che in queste settimane ha percorso in lungo e largo la Sicilia, consapevole del fatto che una vittoria nell’Isola avrebbe rappresentato un trampolino verso le Politiche della prossima primavera, dove il vicepresidente della Camera sarà candidato premier.
«Se parleremo in ogni caso? Certo che sì, d’altronde abbiamo dimostrato di doppiare ogni singolo partito», mormora qualcuno, anticipando le reazioni dei vertici pentastellati nel caso in cui, alla fine, si dovesse palesare per Cancelleri soltanto una medaglia d’argento. Che in politica conta, sì, ma fino a un certo punto. A pesare in ogni caso sarà stato l’astensionismo. La percentuale dei votanti, infatti, sin dal primo momento è apparso il principale spauracchio per il M5s ed è proprio agli elettori che non sono soliti votare che i Beppe Grillo e i big nazionali si sono rivolti nel corso di una campagna elettorale che ha visto tre tour per l’Isola. Appelli che, tuttavia, non sono riusciti a intercettare la disponibilità di quanti continuano a rimanere distanti dalla politica. Queste valutazioni, comunque, potrebbero essere ribaltate. Almeno per le prossime ore le possibilità di una rimonta ci sono ancora. E in via Ferdinando I la volontà è quella di crederci fino alla fine. «In molte città siamo avanti, non è ancora finita», dice uno degli attivisti.
Intanto il primo a esprimersi, prima di arrivare al comitato, è Di Maio. «In Sicilia abbiamo quasi triplicato il Pd e doppiato Forza Italia – si legge in un post pubblicato su Facebook -. Sono insieme a Giancarlo e stiamo seguendo lo spoglio: il risultato sarà incerto fino all’ultimo seggio scrutinato». Il candidato premier pentastellato poi a sorpresa annuncia di non volere più il faccia a faccia con Matteo Renzi, previsto per domani su La7. «Avevo chiesto il confronto qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica – spiega il presidente della Camera -. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione». Una scelta che inevitabilmente farà discutere e potrà essere letta – in base alla prospettiva da cui la si osserverà – come una mossa d’attacco contro il segretario democratico o, al contrario, un modo per evitare un dibattito all’indomani di un’eventuale sconfitta.
Intorno a mezzogiorno ad arrivare è stato il responsabile nazionale della comunicazione Rocco Casalino. «Appena avremo dati certi parleremo – risponde ai giornalisti -. Per ora ci dicono che c’è un margine di errore del tre per cento, è presto per esprimersi. Siamo ancora molto fiduciosi».