Regionali, Cateno De Luca rilancia la sua candidatura «Musumeci è stato spremuto e buttato dalla coalizione»

«Sto procedendo con le mie dimissioni da sindaco, figuriamoci se non intendo riconfermare la mia candidatura. Le dimissione sono accelerate». Cateno De Luca non si tira indietro. Il primo cittadino di Messina è finora uno dei due nomi usciti allo scoperto per la corsa alla presidenza della Regione siciliana, l’altro è Claudio Fava. Così come Fava anche De Luca rifiuta di farsi da parte in nome della coalizione che rappresenta la sua area di collocazione politica naturale, in questo caso il centrodestra, ma a differenza del presidente della commissione Antimafia, il messinese non accetterebbe neanche l’eventualità di concorrere a delle eventuali primarie che potrebbero proiettarlo come leader di coalizione.

«Mi hanno offerto di tutto e di più – dice il sindaco a MeridioNews – Non sto facendo questo passo per fare l’assessore regionale, il vicepresidente regionale o il sottosegretario, giusto per citare un po’ di roba che hanno messo sul tavolo pur di chiudere l’accordo. Il tema non è Musumeci sì, Musumeci no, il problema sono i suoi sodali. Cambiare il presidente lasciando gli stessi sodali significa avere un pessimo presidente o la brutta copia del precedente». Motivo per cui l’ex Mpa correrà da solo, sostenuto dal suo movimento, Sicilia Vera, anche se non si sottrae a commentare il momento delicato che sta vivendo a livello regionale il centrodestra, con la serenità minata dai continui screzi interni, dal fuoco amico su Musumeci al caso Catania tra Lega e Fratelli d’Italia.

«‘A lite è p’a cutra (la lite è per la coperta ndr) – continua De Luca – Il centrodestra rappresenta esattamente questo detto siciliano. Alla fine, come sempre, troveranno l’accordo tipico da banda bassotti. Un presidente che parte prigioniero di certe logiche non potrà fare bene il suo lavoro. E siccome non sono interessato a fare il presidente come foglia di fico dei soliti ambienti che hanno stuprato la Sicilia negli ultimi 20 anni, vado da solo. Megghiu sulu ca malaccumpagnato». 

Sempre dalle parti del centrodestra, la notizia del giorno è la dura critica mossa da parte del presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Micciché, coordinatore siciliano di Forza Italia, nei confronti della legge sui rifiuti partorita dal governo. Una dichiarazione che segue alle parole pronunciate durante la convention di Mazara del Vallo, in cui ha detto che «Forza Italia non sarà più così generosa con Musumeci». «Questo cinema Forza Italia lo prospetta da vent’anni – dice ancora De Luca – Poi cede il passo, perché preferisce accontentare le più disparate correnti pur di non avere le famose faide interne. Cede la presidenza ogni volta appositamente per questo, non per una questione di nobiltà, siamo a livello di bassa cucina su questo tema».

E sul perché nelle ultime legislature, in maniera trasversale, puntualmente si abbia l’idea che il presidente venga abbandonato al suo destino o comunque che si crei una distanza tra il governo e la coalizione, il punto di vista di Cateno De Luca è chiaro: «Di volta in volta viene preso il fessacchiotto di turno, viene spremuto e poi buttato. Musumeci è stato spremuto e ora viene buttato dalla sua coalizione. Certo, lui ha fatto di tutto per essere buttato, è stato peggio di Crocetta». Sul suo di futuro, invece, il sindaco di Messina ancora deve iniziare a imbastire una campagna elettorale, anche se al momento ha altri pensieri. «Non ci occuperemo delle Amministrative, per scelte già fatte penseremo solo a Messina, dove ovviamente dobbiamo rispondere al tentativo di ammazzare Cateno De Luca a casa propria – conclude – Io per ora mi sto preparando per Sanremo, sto girando la Sicilia con il mio tour, promuovendo il mio Cd Stati d’Animo. Per ora sono concentrato a cantare, al momento opportuno mi organizzo per suonarla a chi di competenza». 


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