Ieri dicevano di non sapere chi fosse il capogruppo di Con Bianco per Catania al consiglio comunale etneo. Oggi è tra i candidati all'Ars per Musumeci governatore. Ora, oltre a dirimere la questione con il sindaco dem di Catania, Porto dovrà cambiare i manifesti: già senza simbolo, ma con il sostegno a Micari
Regionali, Alessandro Porto sarà candidato con l’Udc Sciolte le riserve del partito, chiusa la lista provinciale
Le riserve sono sciolte e le profonde riflessioni del consigliere comunale Alessandro Porto, capogruppo di Con Bianco per Catania, sono durate qualche ora. Il posto nella lista dell’Udc si è trovato e lui passerà dal sostenere Fabrizio Micari a supportare Nello Musumeci. Il tutto a due giorni dalla scadenza per la consegna delle liste. Già ieri sera nelle stanzette dei bottoni del partito il suo nome era stato oggetto di discussione. Dopo che Cateno De Luca, che si sta occupando della stesura delle liste nella provincia etnea, aveva detto a MeridioNews «Io a stento so chi sia», i democristiani della Sicilia orientale erano stati costretti a informarsi. Il cellulare di Porto, nel frattempo, squillava a vuoto e lui si limitava a condividere, sul suo profilo Facebook, una foto simbolica già pubblicata nel 2012: un gabbiano in volo all’alba. «Un’immagine vale più di mille parole», scriveva lui. Generando ulteriore confusione: che il gabbiano fosse un’evoluzione post-estiva della colomba dell’autonomia lombardiana, nello stesso giorno in cui ha rivangato un presunto passato nello scudocrociato?
La lista Popolari e autonomisti, in effetti, avrebbe potuto essere «la soluzione con maggiore affinità con la mia storia politica». Quella su cui Porto aveva detto che avrebbe riflettuto. La serata è stata concitata e stamattina una riunione dell’Udc ha confermato quello che ieri si era solo supposto: nella lista c’era un posto traballante. Un candidato non meglio precisato la cui disponibilità era ancora da saggiare. Così Porto – i cui cartelloni sei metri per tre, saggiamente senza simbolo ma con l’appoggio a Micari presidente, campeggiano in città da settimane – correrà all’Ars a sostegno del centrodestra e di Musumeci governatore. Un impegno difficile da coniugare con la sua guida del gruppo consiliare che porta il nome del sindaco Enzo Bianco. E anche con il malcelato stupore del suo collega Francesco Petrina, che di un passato democristiano di Porto non aveva memoria.
Nella truppa Udc catanese all’Ars, da Palazzo degli elefanti arriverà anche Carmelo Sgroi, ex vicinissimo a Giovanni La Via (designato vicepresidente di Fabrizio Micari) e abituato, in municipio, a sedere tra le file di un’opposizione più volte da lui stesso definita «costruttiva». Sembrano confermati anche gli altri nomi etnei: l’uscente Alfio Barbagallo, da Zafferana Etnea, diventato deputato regionale dopo l’abbandono dello scranno da parte di Gino Ioppolo, nel frattempo eletto sindaco nel Comune di Caltagirone; l’autonomista Vito Rau, ex consigliere comunale ed ex assessore a Paternò, nonché fondatore del movimento Paternò on e tra i principali oppositori dell’ex sindaco paternese Mauro Mangano; l’ex candidato primo cittadino di Palagonia Gaetano Benincasa. Rimane in forse – ma più sì che no – Massimo Tropea, che nei Comuni all’ombra dell’Etna ha il suo zoccolo duro di elettorato.