Nessun appuntamento fissato in agenda. Il presidente del Consiglio, dopo molte ore di sit-in degli operatori del settore delle fiere e dei mercati, ha deciso di incontrare una delegazione. Tra loro anche il catanese Arturo Coglitore della Fiva Confcommercio
Rappresentante ambulanti ricevuto a sorpresa da Conte «A saperlo avrei messo un vestito elegante e non la tuta»
«Se lo avessi saputo, mi sarei messo un vestito elegante». È Arturo Coglitore della Fiva Confcommercio a essere stato ricevuto, in modo del tutto inaspettato, a palazzo Chigi dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Nella foto pubblicata sul suo profilo Facebook, che ha già fatto il giro del web, si vede il premier in abito scuro e cravatta viola. Alla sua destra, Coglitore che ha un giubbotto bombato nero e sotto i pantaloni della tuta con un elastico stretto sulle caviglie sopra le scarpe da ginnastica. Il dress code, in questo stato, non ha rappresentato un ostacolo. «Non c’era nessun incontro programmato – spiega Coglitore a MeridioNews – Noi eravamo a Roma dalla mattina per il sit-in organizzato dagli operatori ambulanti, fieristi e mercatali».
Una manifestazione organizzata nella Capitale dai lavoratori di uno settori più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia del nuovo coronavirus. «Siamo andati lì per fare sentire la nostra voce e dire che la nostra categoria non è invisibile – commenta Coglitore – Vorremmo lavorare ma, se la situazione è questa, abbiamo bisogno di sussidi». Nessun appuntamento fissato in agenda, eppure il premier ha accolto una delegazione nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18. «Ci ha dato la sua disponibilità ad ascoltare le problematiche degli operatori ambulanti e di chi si occupa di fiere, sagre e mercati. Insomma si misi cu niautri», racconta soddisfatto il rappresentante della Federazione italiana venditori ambulanti che hanno lasciato al premier una una lista con le richieste per soddisfare le loro necessità.
Dalla possibilità di essere esonerati dal pagamento delle tasse per l’anno in corso in cui le manifestazioni e gli eventi sono stati sospesi, rinviati e annullati fino alla richiesta di cambiare il codice Ateco. «Non ci ha promesso mari e monti ma si è assunto l’impegno di prendere in considerazione le nostre istanze per fare in modo di poterci aiutare. Adesso – conclude Coglitore – speriamo solo che passi ai fatti».