Alfio Longo si trovava in casa, nella periferica zona Milia, assieme alla moglie. I ladri sono entrati nella villetta, ma l'uomo avrebbe riconosciuto uno dei rapinatori e sarebbe stato colpito violentemente. È successo stanotte, intorno alle 2, ma l'allarme è stato lanciato solo all'alba, quando la donna è riuscita a liberarsi. «È stata una scena orribile», commenta uno dei vicini accorsi
Rapina a Biancavilla, uomo ucciso a bastonate La vittima al suo assassino: «Io ti conosco»
Un uomo di 66 anni, Alfio Longo (foto), è stato ucciso questa notte durante una rapina nella sua villetta di Biancavilla, in contrada Crocefisso, nella periferica zona Milia. L’anziano si trovava in casa con la moglie, Enza Ingrassia, quando due ladri armati di bastoni sono entrati nella camera da letto da una finestra, passando dalle vigne che circondano l’immobile. Uno dei due rapinatori, a volto scoperto, sarebbe stato riconosciuto dalla vittima. «Io ti conosco», avrebbe urlato Longo. I due assalitori avrebbero tramortito il 66enne e la moglie sarebbe stata costretta a legarlo al letto con un lenzuolo. Poi sarebbe stata portata in un’altra stanza e legata a un divano. Dopo aver bloccato la donna, uno dei due assalitori si sarebbe diretto nuovamente nella camera di Alfio Longo e lo avrebbe ucciso, colpendolo con violenza con un ceppo di vite.
La rapina è avvenuta stanotte alle 2, i coniugi sono stati svegliati da alcuni rumori, ma non dai loro tre cani che non avrebbero abbaiato. L’allarme è stato dato solo all’alba quando l’anziana è riuscita a togliersi il bavaglio e a urlare il nome dei vicini di casa. I rapinatori – che avrebbero indossato anche i guanti – sono riusciti a rubare soldi e gioielli, compresa la fede nuziale dell’uomo, prima di fuggire. Un bottino di poche centinaia di euro. «È stata una scena orribile, impossibile da dimenticare, la moglie ha chiesto aiuto e noi siamo entrati nella villetta e abbiamo visto il corpo sul letto», afferma Giuseppe Amato, accorso in aiuto assieme al figlio e al cognato. «Lei piangeva – continua – e parlava di una rapina. Abbiamo chiamato il 112 e non abbiamo toccato nulla».
Sul posto la scientifica, i carabinieri della compagnia di Paternò che indagano sull’omicidio e il comandante provinciale Alessandro Casarsa. In arrivo anche i Ris di Messina. La procura di Catania ha aperto un fascicolo. All’esterno della casa numerosi familiari e amici della coppia che non ha figli e si era trasferita in campagna da qualche anno dopo aver venduto una casa nel centro della cittadina etnea. «Non è il momento delle parole, ma della sofferenza», si sono limitati a dichiarare ai cronisti i parenti. «Un atto terribile – commenta un cognato – Vogliamo sapere cosa è accaduto e chiediamo che sia fatta giustizia». L’uomo era un elettricista in pensione ed era conosciuto nella zona perché si prendeva cura di alcuni randagi.
Per oggi pomeriggio alle 17 è stato convocato il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. «La nostra città è stata colpita al cuore. Un atto di efferata violenza che Biancavilla condanna con fermezza», commenta Giuseppe Glorioso, il primo cittadino. «Siamo increduli, ma confidiamo nell’operato delle forze dell’ordine».