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Rap, l’appello dei sindacati Cisl: «Il sindaco ci incontri»
«Sollecitiamo ancora una volta la necessità che sulla vicenda Rap si tenga un incontro urgente alla presenza del sindaco di Palermo, il nuovo assessore al ramo e dei vertici della Rap per definire le tematiche relative al piano industriale, al nuovo contratto di servizio e all’equilibrio economico-finanziario della società. Se così non sarà in tempi rapidi siamo pronti alla mobilitazione». A scriverlo in una nota sono i sindacati Fit Cisl con Vincenzo Traina, Uiltrasporti con Francesco Sinopoli, Fiadel con Antonino Vaccaro e Filas con Carmelo Giallombardo. «Non è più sostenibile che Rap continui a vantare crediti nei confronti del Comune per oltre 50 milioni di euro e contestualmente non possa pagare con regolarità fornitori e manutentori, erario ed enti pubblici previdenziali, la previdenza complementare ed anche gli stipendi dei lavoratori nei tempi contrattuali previsti. Inoltre, non è tollerabile, che la società chiuda, a causa di un contratto di servizio da rivedere immediatamente, con una perdita di esercizio il bilancio consuntivo del 2018 di circa 10 milioni di euro, cifra che erode quasi l’intero capitale sociale».
«Per tali ragioni – aggiungono – chiediamo che ci sia una reale, fattiva ed immediata collaborazione con il Socio Unico per evitare tale rischio, prevedendo sin da subito modalità chiare di rientro». «Il contratto di servizio – ribadiscono i sindacati – è oramai obsoleto e non è più sostenibile il mancato confronto per il prolungamento temporale e per l’adeguamento dei tanti servizi oggi svolti dalla Rap e non riconosciuti dal comune, servizi che incidono fortemente sui bilanci dell’azienda ne sono esempio: l’impianto TMB in discarica, la raccolta dei materiali ingombranti ed il recupero di grandi postazioni abbandonate».
«Il personale, dal 2013 ad oggi è diminuito di circa 600 unità e quindi va da sé che molti servizi resi non possano avere standard qualitativi degni della quinta città d’Italia. I servizi di manutenzione strade e di spazzamento manuale, per scelta politica, sono state praticamente dimezzati ma ciò nonostante i lavoratori di queste aree nonché le maestranze dell’intera azienda, ogni giorno continuano ad espletare con grande senso di responsabilità la propria attività in condizioni di sicurezza al limite della decenza, in autoparchi ormai vetusti e con un parco mezzi notevolmente sottodimensionato rispetto alle esigenze della città». Secondo i sindacati di Rap «piuttosto che essere continuamente attaccati mediaticamente le maestranze, meriterebbero invece un plauso e sicuramente tanto rispetto in più, da parte della politica che governa la città e dalla cittadinanza stessa». «Adesso basta – ribadiscono Traina, Sinopoli, Vaccaro e Giallombardo -, siamo davvero stanchi di questo immobilismo generale e di tutti coloro che tramite gli organi di stampa si permettono di sentenziare sul futuro dei servizi della Rap e che mettono in dubbio la sopravvivenza della stessa azienda. Nessuno e sottolineiamo nessuno vuole rivivere l’esperienza della Fallita Amia».
«Il sindaco Leoluca Orlando ha sempre sostenuto che il servizio pubblico è, e pubblico resta, se ne faccia una ragione chi, fino ad oggi, ha strumentalmente attaccato il servizio e i lavoratori». «Visto l’avvicinarsi della scadenza dell’ordinanza sindacale prevista per il 20 marzo, con la quale il comune di Palermo autorizzava la Rap a continuare a conferire nella VI vasca della discarica di Bellolampo, auspichiamo che Regione e Comune in sinergia trovino una soluzione affinché non si verifichi una nuova emergenza rifiuti a Palermo, con le conseguenti problematiche igienico-sanitarie che ne potrebbero derivare, per il bene della salute dei cittadini. Il tempo delle belle parole è ormai finito adesso è tempo di agire, per tali ragioni chiediamo un immediato confronto tra le parti con carattere di urgenza, precisiamo sin da subito che la mancata convocazione ci costringerà alla mobilitazione in tempi rapidi, mettendo in campo tutte le possibili azioni da intraprendere a tutela dei lavoratori».
Comunicato stampa Fit Cisl