Sono stati i veterinari dell'Asp di Catania a scoprire una tossina cancerogena nel liquido che era già arrivato a un'azienda catanese proveniente da un allevamento ragusano, dove i Nas hanno poi messo i sigilli alla restante produzione
Ragusa, sequestrati 5.800 litri di latte tossico Una parte stava per essere commercializzata
Duemila litri di latte tossico stavano per essere imbottigliati e commercializzati. Sono stati i veterinari dell’Asp di Catania a fermare tutto, dopo aver effettuato delle analisi da cui si scoperto che il liquido conteneva tossine cancerogene prodotte da muffe. È subito scattato il sequestro, ma non solo. I carabinieri del Nas di Ragusa sono andati nell’allevamento, nella provincia iblea, da dove proveniva il latte e hanno messo i sigilli ad altre 3.800 litri, su cui adesso si aspettano gli esiti delle analisi dall’istituto zooprofilattico di Palermo.
La causa della tossicità risiede nella presenza dell’aflatossina M1, prodotta da funghi o muffe e, sottolineano dal Nucleo antisofisticazione dei carabinieri, «ritenuta tra le sostanze più cancerogene esistenti». La tossina si trova nel latte perché le mucche mangiano fieno ammuffito: è proprio la muffa presente nell’alimentazione che produce l’aflatossina M1 che si deposita quindi nel liquido.
In totale sono 5.800 i litri di latte al momento sequestrati. Di cui duemila erano già arrivati all’azienda catanese che li avrebbe dovuto mettere in commercio. Un’operazione resa possibile dalla presenza a Ragusa del nucleo carabinieri specializzato in controlli produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all’alimentazione umana. In questo caso i militari svolgono anche il ruolo di ispettori sanitari.