Continua la battaglia del circolo ambientalista Il Carrubbo contro la ditta Irminio srl. La società ha ottenuto l'espansione delle attività di ricerca di idrocarburi nella valle del fiume Irminio, in provincia di Ragusa. Ma la zona è protetta da vincoli ambientali da quasi trentanni. I volontari dell'associazione hanno presentato una diffida al Soprintendente ai Beni culturali ibleo intimando l'annullamento del parere positivo all'operazione che - sostengono - è vietata dal piano paesaggistico
Ragusa, Legambiente contro le trivellazioni «Ambiente e paesaggio le vere risorse»
Continua la lotta contro le trivellazioni nel Ragusano e, in particolare, nella valle del fiume Irminio. Un corso d’acqua che nasce dal monte Lauro e percorre la provincia di Ragusa per sfociare infine nel Mediterraneo; la zona fa parte della riserva naturale Macchia Foresta, istituita quasi negli anni ’80. Ma da qualche tempo la società Irminio srl, che ha già portato a termine nel 2011 studi in contrada Tresauro provocando la contaminazione della falda acquifera, ha ottenuto dalle autorità provinciali parere positivo per la ricerca di nuovi giacimenti proprio nelle vicinanze dellalveo del fiume. Dura la risposta di Legambiente che da subito ha denunciato la possibilità di danni all’ecosistema della riserva.
Il circolo Il Carrubbo nei giorni scorsi ha consegnato «le osservazioni alla procedura di Valutazione di impatto ambientale relativa alle nuove ricerche di petrolio lungo il fiume Irminio, dove – spiegano i responsabili – vengono evidenziate le emergenze ambientali dell’area in questione, nonché i rischi a cui tali emergenze sono sottoposte, in primis la preziosissima falda acquifera».
Proprio per scongiurare il rischio di un incredibile danno ambientale, l’associazione ha anche provveduto a «diffidare il Soprintendente ai Beni culturali di Ragusa, intimandogli di annullare il parere positivo concesso alla società Irminio srl relativo alle ricerche di idrocarburi in quanto tali operazioni sono vietate dal Piano paesaggistico».
Le ricerche di idrocarburi in contrada Paolino comporterebbero elevati rischi per l’ecosistema della riserva, sostengono gli ambientalisti. In una zona che deve fare già i conti con una scellerata politica di cementificazione. In potenziale pericolo sarebbero anche le numerose aziende agricole e zootecniche, importanti per la sopravvivenza economica della provincia ragusana. Per i componenti del circolo ambientalista la dura battaglia è ancora agli inizi e questi interventi fondamentali per «il rispetto dell’ambiente e della legalità, per la difesa di ambiente e paesaggio, che sono le nostre vere risorse petrolifere», concludono.
[Foto, scattata nella riserva naturale Macchia Foresta foce dellIrminio, di giopuo]