Ragusa, 35enne muore dopo essere stata dimessa Era stata visitata al Civile, procura apre inchiesta

Una donna di 35 anni si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale civile di Ragusa per un malore. Dopo essere stata visitata dai medici del nosocomio ibleo la stessa è stata rassicurata sulle proprie condizioni di salute e rimandata a casa. Arrivata a casa però le sue condizioni di salute sono precipitate ed è morta. Vittima di quello che si configura come un possibile, nuovo, gravissimo caso di malasanità.  La donna, madre di due bimbi, si chiamava Ilona Maciazek, di nazionalità polacca.

Immediata la denuncia del marito ai carabinieri. La procura ha aperto un’inchiesta. Ciò ha di fatto implicato il rinvio dei funerali, dopo che il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo della donna. Disposta anche il sequestro della documentazione dell’accesso della donna al pronto soccorso, di ogni referto, diagnosi e terapia da parte degli operatori sanitaria.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo