Ragalna, cartelli del Comune contro i rifiuti «I porcellini dell’Etna qui non sono graditi»

Un porcellino ghigna furbetto con in mano due sacchi di rifiuti. Accanto, la scritta: «Attenzione: razza non gradita in questo territorio». Si presenta così uno dei cartelli apposti da circa un mese all’interno del parco dell’Etna, nel territorio del Comune di Ragalna. Voluti dal sindaco Salvo Chisari per contrastare la sporcizia che invade la montagna. «Hanno già avuto un risultato apprezzabile, e poi i cittadini si divertono da morire», ride anche il primo cittadino mentre racconta come nasce l’iniziativa. Una campagna di sensibilizzazione, accompagnata da una pulizia straordinaria ad opera dei volontari dell’associazione Aria nuova e della Misericordia, ma anche di comuni cittadini.

«Il fatto di non sopportare più tanta spazzatura sul nostro territorio ce le fa studiare tutte», racconta Chisari. Secondo il sindaco, Ragalna è storicamente un Comune pulito. «Ma negli ultimi tempi vedevamo sempre più rifiuti e, volendo dare un’immagine nuova al territorio, ora pulitissimo, abbiamo coinvolto un bel po’ di persone». Così si è passati dal raccogliere camion interi di spazzatura a qualche busta, continua il sindaco. E l’idea dei cartelli provocatori nasce proprio dal primo cittadino. «Viene istintivo paragonare chi sporca al famoso quadrupede. Senza offesa per l’animale, ci mancherebbe», spiega. Da lì alla richiesta di realizzazione a un amico grafico il passo è stato breve. «Ne abbiamo stampati una trentina su tutto il territorio, compresa una strada di un Comune vicino che abbiamo adottato», aggiunge.

I cartelli servono a scoraggiare chi abbandona i rifiuti, avvertendo «i porcellini dell’Etna» – come ormai vengono chiamati dai ragalnesi – della presenza di apposite telecamere. Quanti verranno beccati a gettare immondizia per le strade del vulcano riceveranno in cambio una multa da mille euro. Nel frattempo, lo stesso cartello ricorda anche come il Comune abbia messo a disposizione dei cittadini un servizio di raccolta porta a porta e un’isola ecologica. «Finora qualche furbetto lo abbiamo trovato – racconta Chisari – Devo dire che le regole vengono abbastanza rispettate e noi ci siamo organizzati per fare in modo che ci sia controllo. Se si trova la busta del porcellino di passaggio, si tira via e si lascia pulito».

Clicca sull’immagine per ingrandire e leggere il cartello

Al momento a occuparsi di controllare il territorio sono i vigili urbani. Che però soffrono di un organico già ridotto all’osso. Per questo il sindaco ha pronto un piano alternativo. «Vogliamo attivare la guardia ecologica – spiega – Ispettori abilitati a fotografare e segnalare i responsabili». Tutti volontari, è sottinteso. «Come Comune puntiamo molto su di loro, perché senza difficilmente riusciremmo a fare qualcosa». Proseguono intanto le trattative per un accordo sulla pulizia con i vicini Comuni di Belpasso e Nicolosi. «Altrimenti diamo uno spettacolo indegno ai turisti che salgono sull’Etna». Adesso non resta che da pulire una parte fuori dal perimetro urbano, «che sarebbe responsabilità provinciale ma è da un po’ che non si capisce più niente». L’unica certezza, al momento, è la buona volontà dei cittadini: «Perché quando si mette in moto la coscienza sociale, diventa contagiosa», conclude Chisari.


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Una trentina di affissioni ideate e volute dall'amministrazione di Salvo Chisari ammoniscono quanti abbandonano la spazzatura nel parco dell'Etna. «Viene istintivo paragonare chi sporca al famoso quadrupede. Senza offesa per l'animale, ci mancherebbe», spiega il primo cittadino. Che pensa già a istituire un servizio di guardia ecologica volontaria e racconta soddisfatto il successo della campagna

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