Non nel nome di MeridioNews. Sulla vicenda che vede il giornalista Riccardo Orioles querelato dall’ex editore e direttore della testata, la nostra posizione non può essere che netta. Innanzitutto per il debito di riconoscenza che ciascuno di noi – a titolo personale e in quanto giornalista, non fa differenza – ha nei confronti di Riccardo. […]
Sulla querela a Riccardo Orioles: non nel nome di MeridioNews
Non nel nome di MeridioNews. Sulla vicenda che vede il giornalista Riccardo Orioles querelato dall’ex editore e direttore della testata, la nostra posizione non può essere che netta. Innanzitutto per il debito di riconoscenza che ciascuno di noi – a titolo personale e in quanto giornalista, non fa differenza – ha nei confronti di Riccardo. Della sua storia e dei suoi insegnamenti. Ma non è solo questo.
In quei quattro mesi di direzione (da fine agosto a inizio gennaio) di cose ne sono successe tante. E la vicenda che fa da base alla querela è solo l’ultima, non la meno importante né slegata dal resto. Come qualcuno ha notato, abbiamo scelto di non parlarne. E lo abbiamo fatto per un motivo preciso: siamo giornalisti, i sottintesi non ci piacciono. E raccontare una storia sapendo che in realtà si dovrebbe parlare d’altro, è uno sport che non ci appassiona. Ancora meno quando il racconto sfiorerebbe un genere che non ci appartiene: la telenovela, in cui due si piacciono e poi non si piacciono più.
Un impiego di risorse che non potevamo – né volevamo – permetterci, specie quando c’era – e c’è – un giornale da riprendere in mano e da rimettere in carreggiata. Un giornale, MeridioNews, che ha ormai una sua propria identità: una forza e una volontà che prescindono dalle ambizioni personali e dai piani dei singoli. Comprese quelle di chi scrive, tornata alla direzione della testata per necessità.
Potremmo non sapere con esattezza dove andremo, ma di sicuro sappiamo da dove veniamo: da un percorso che prende nettamente le distanze dalla querela a Riccardo Orioles.