Un progetto per incrementare trasporto sostenibile, turismo e sancire il matrimonio tra i due Comuni nell'ottica della città metropolitana. Ma a separare il lungomare castellese e quello trezzoto ci sono i 50 metri della struttura balneare privata. L'iniziativa serve così a far parlare di tematiche ambientali, ma anche di annose questioni su presunte violazioni
Quel lido che divide Catania e Aci Trezza Le soluzioni per realizzare la pista ciclabile
Uno dei progetti che potrebbe sancire la genuinità del matrimonio Catania-Aci Castello, nell’ottica dell’unione nella città metropolitana, riguarda la realizzazione di una pista ciclabile che dal lungomare di Catania giunga fino alla frazione castellese di Aci Trezza. Il sindaco di Aci Castello Filippo Drago ha accolto con entusiasmo l’iniziativa del collega catanese Enzo Bianco, nata da un’idea del comitato Lungomare liberato, Catania Car pooling, Salvaiciclisti, Etnafreebike e Rifiuti Zero Sicilia lanciata sulle pagine del nostro giornale. Il primo cittadino castellese ha garantito il patrocinio dell’amministrazione per l’iniziativa di domenica 21, in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, quando si farà una passeggiata tra i due Comuni.
L’idea di un collegamento Catania-Aci Trezza, condivisa e sostenuta da molti, incontra tecnicamente un ostacolo: il lungomare Scardamiano di Aci Castello e il lungomare di Aci Trezza sono divisi per circa 50 metri dal lido dei Ciclopi. Anche se il sindaco Drago in una nota precisa che nel 2010 aveva presentato tre progetti riguardo la viabilità dal lungomare di Cannizzaro sino ad Aci Castello e la riqualificazione del lungomare descritto ne I Malavoglia, resta l’ostacolo del lido. I cui gestori, oltre a detenere una parte privata, nel periodo invernale mantengono occupato il suolo demaniale. Questo vuol dire che i ciclisti e i pedoni per raggiungere Aci Trezza dal lungomare di Aci Castello dovrebbero deviare il loro percorso, percorrendo un tratto non proprio sicuro, ovvero la Strada statale. Percorso che, di fatto, pare obbligato.
C’è chi, come il consigliere Antonio Maugeri, si dichiara contento per l’iniziativa ma curioso, appunto, sul percorso che si dovrà svolgere. Con rassegnazione, ma con la speranza che questa sia occasione per riportare a galla il tema del lungomare unito, è l’idea del presidente del Centro studi Aci Trezza Antonio Castorina – vicino ai comitati lungomare liberato di Catania e altre associazioni che vi gravitano intorno – e il presidente del comitato castellese Lungomare unito Alberto Bonaccorso. Per Castorina «la passeggiata deve essere un incentivo per realizzare finalmente il passaggio ciclopedonale. È un’ottima iniziativa per sensibilizzare le persone alla mobilità sostenibile. Se il percorso verrà confermato – prosegue – si devierà dal lungomare Scardamiano alla nazionale per raggiungere Aci Trezza. Percorso già battuto dai ragazzi del Lungomare liberato quando sono venuti a trovarci in occasione di Trezzarte, a fine agosto». Anche Bonaccorso fa eco a Castorina nel sostenere che «come comitato rivendichiamo di porre l’attenzione nuovamente, come da anni, sull’unione dei due lungomari e che tutti, istituzioni, enti e cittadini siano coinvolti. Si risolva al più presto».
Ma quali potrebbero essere le soluzioni? Bonaccorso dichiara che per quanto riguarda il collegamento stabile ciclo-pedale, quindi non aperto alle automobili, esiste un progetto donato al Comune di Aci Castello negli scorsi mesi che ancora non è stato presentato alla comunità, così come è in fase di sviluppo un’idea elaborata dagli studenti universitari di Ingegneria. Si esclude comunque una cementificazione, in quanto il genio civile e la sovrintendenza tendono ad approvare opere che siano reversibili e facilmente rimovibili. La strada, comunque, sarà a distanza dal mare di almeno 10-15 metri.
L’attenzione si sposterebbe su questioni più cavillose. Infatti, prosegue Alberto Bonaccorso «ci si potrà rendere conto che anche in inverno il lido dei Ciclopi mantiene la sua struttura su concessione demaniale, quindi su suolo regionale, e per questo non è possibile per circa 50 metri unire le due frazioni, Aci Castello e Aci Trezza. È chiaro che bisogna dialogare una volta per tutti, istituzioni, regioni, lido dei Ciclopi e cittadini. È ora di tutelare l’interesse di tutti, non dei singoli».