I quattro Liotri di arte contemporanea a Catania Le installazioni saranno collocate alla villa Bellini

Saranno in piazza Università fino al 6 gennaio – per poi spostarsi definitivamente alla villa Bellini – i quattro coloratissimi elefanti che in questi giorni hanno suscitato l’attenzione di catanesi e turisti, che hanno postato sui social foto e selfie con le installazioni ispirate al celebre Liotru simbolo della città e realizzate dall’artista siciliano Ligama con la collaborazione di alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Liotru d’autore by glo è il titolo del progetto di valorizzazione culturale realizzato in partnership con l’azienda americana British American Tobacco Italia, con le opere d’arte contemporanea presentate questa mattina al Comune, per la campagna Today I WillOggi posso fare a modo mio.

«Penso sia un’iniziativa piuttosto innovativa nel suo carattere relazionale con il pubblico», dice a MeridioNews Ligama, anche lui diplomato in Grafica all’Accademia di Belle Arti e attualmente impegnato nel progetto Uncommissioned Landscape Manipulation, che prevede un intervento sui ruderi sparsi nell’Isola. «Si tratta di una riscoperta artistica e identitaria – aggiunge – un’attitudine all’interazione e alla condivisione attraverso un’installazione dinamica e transitoria in cui curiosità e condivisione sono non solo le parole chiave della campagna ma anche i punti cardinali della scoperta».

Gli elefanti in vetroresina, che sono arrivati in piazza Università bianchi e sono stati colorati progressivamente sotto gli occhi dei cittadini, sono stati dipinti anche da tre allievi dell’Accademia – Andrea Salvatore Biancoviso, Gaetanella Pappalardo e Giuseppe Marletta – che fino a questa mattina hanno affiancato l’artista per completare l’ultima installazione, cogliendo i suggerimenti del pubblico dei social che ha votato fra due bozzetti proposti da Ligama.

«I ragazzi hanno lavorato di notte e sono intervenuti utilizzando i colori della Sicilia, insieme a figure geometriche e forme arabe che si intersecano fra loro e appartengono alla storia dell’Isola», racconta Liborio Curione, responsabile dell’Istituto di Grafica dell’Accademia di Belle Arti, secondo cui questa operazione «ha una valenza importantissima per gli allievi di una facoltà come la nostra, principe nel settore delle belle arti, perché dà loro la possibilità di operare fuori dagli schemi didattici, verificando con mano come il proprio lavoro possa essere parte di una bellezza comune».

Fondamentali, secondo il docente, anche le ricadute sul territorio. «Anche se la città di Catania è viva dal punto di vista culturale, non è abituata a manifestazioni di questa natura, che si organizzavano già ai tempi di mecenati come I Medici e che in America hanno portato alla nascita della pop art. Ed è giusto che ci siano perché contribuiscono alla formazione della società e fanno crescere il tessuto sociale, educando la cittadinanza alla bellezza e dandoci l’opportunità di vivere meglio la nostra vita sociale». «Se poi si pensa – conclude Curione – che solo in Italia queste iniziative non sono diffuse mentre in Slovenia e Bosnia dove tutti gli edifici dismessi che appartengono allo Stato vengono affidati agli allievi affinché li facciano diventare espressione culturale del territorio». 


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