Quatto assessori regionali snobbano la Commissione Finanze dell’Ars

E’ normale che quattro assessori regionali, convocati da una Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana si rendano uccel di bosco, non presentandosi all’appuntamento? E’ quanto accaduto ieri a Palazzo Reale.

Cronaca amara di una giornata parlamentare a vuoto. Due giorni fa la Conferenza dei capigruppo ha stilato un corposo programma di lavori d’Aula che dovrebbe impegnare Sala d’Ercole fino a Ferragosto. Disegni di legge e mozioni di un certo peso. Per esaminare la gran mole di disegni di legge messi in cantiere le Commissioni dell’Ars dovranno lavorare sodo.

Ieri il presidente della Commissione Bilancio e Finanze, Nino Dina, aveva convocato l’assessore regionale ai Bei culturali, Maria Rita Sgarlata, l’assessore al Turismo, Michela Stancheris, l’assessore all’Energia, Nicolò Marino, e l’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello.

Ebbene, può sembrare incredibile, ma nessuno dei quattro assessori si è presentato, tra l’imbarazzo e il fastidio dei deputati che fanno parte di questa Commissione legislativa. Ironico il commento del vice presidente della Commissione, Vincenzo Vinciullo: “Il Governo continua a disertare la Commissione Bilancio. Forse il caldo afoso di questi giorni e i temi caldi posti all’esame della Commissione scoraggiano gli assessori ad uscire dalle loro confortevoli torri. Nonostante la situazione drammatica – prosegue il parlamentare aretuseo del Pdl – come l’ha definita lo stesso assessore Bianchi (Luca Bianchi, assessore regionale all’Economia ndr), che impedisce il varo di leggi d’investimento e di sviluppo, gli assessori di Crocetta non si decidono ancora a presentare i conti”.

“Riconvocheremo la Commissione la prossima settimana – conclude Vinciullo – stavolta anche in sessione serale, sperando che il fresco della sera incoraggi i rappresentanti del Governo ad incontrare i rappresentanti del Popolo”.

Già, i “rappresentanti del Popolo”. Precisazione necessaria, dal momento che i Parlamentari sono stati eletti e sono parlamentari, mentre gli assessori sono semplici cittadini scelti da un presidente che, peraltro, è stato eletto da una minoranza dei siciliani.

Sono gli scherzi di una legge sbagliata che regala presidenti della Regione espressione di minoranze del corpo elettorale, senza maggioranza in Aula, con gli assessori ‘esterni’ che somigliano tanto a molte delle pale eoliche realizzate in Sicilia: pale eoliche sganciate dalla rete siciliana, così come sganciati dalla realtà sociale sembrano questi 12 assessori che, come certe pale eoliche, girano a vuoto…

Insomma, l’assenza contemporanea di ben quattro assessori regionali convocati dalla Commissione Bilancio e Finanze è sembrato – o forse lo è – un atto di scortesia verso il Parlamento dell’Isola e, di conseguenza, verso i 5 milioni e oltre di cittadini siciliani che hanno eletto i 90 parlamentari di Sala d’Ercole.

Il presidente della Commissione Finanze, Nino Dina, democristiano ‘mitologico’, filosoficamente incapace di ‘armare turille’ e, in quanto politico di scuola democristiana, portato naturalmente a mediare anche quello che, forse, non dovrebbe essere oggetto di mediazione, ha evitato di rilasciare dichiarazioni.

Forse, per evitare che certi spettacoli un po’ sgradevoli si ripetano, non guasterebbe un intervento della presidenza dell’Ars: anche per mettere i puntini sulle “i”: per ricordare che, in democrazia, il rispetto per le istituzioni parlamentari viene prima di ogni altra cosa.

 


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