Il numero 21 rosanero questo pomeriggio è stato protagonista assieme a Trajkovski di una sessione di foto e autografi con i tifosi allo Store Ufficiale del centro commerciale Conca d'Oro. Il jolly svedese, a segno domenica contro l'Udinese, si esalta con il sistema di gioco utilizzato dal tecnico argentino
Quaison, nuova luce con Schelotto «Il 4-3-3 è il modulo in cui mi trovo meglio»
Domenica ha avuto ragione Barros Schelotto, coadiuvato nel caso specifico dal tecnico della Primavera Bosi. La scelta di affidarsi dal primo minuto a Robin Quaison è stata una delle chiavi vincenti della gara vinta al Barbera per 4-1 contro l’Udinese. E il jolly svedese ha ripagato la fiducia dello staff tecnico lasciando il segno con un gol (quello che ha aperto le marcature) ed un assist per il connazionale Hiljemark, autore del momentaneo 2-0: «Ma non è stato un successo costruito solo sull’asse svedese – ha puntualizzato il numero 21 rosanero protagonista questo pomeriggio assieme a Trajkovski di una sessione di foto e autografi con i tifosi allo Store Ufficiale del centro commerciale Conca d’Oro – è stata una vittoria importante per tutto il Palermo». Un successo che ha inaugurato con il «botto» l’era Schelotto: «Siamo a contatto con il nuovo staff da appena una settimana, l’impatto è stato positivo grazie a questa vittoria ma dobbiamo ancora scrivere tante pagine nel nuovo corso».
Costretto nell’ultimo periodo a muoversi nelle paludi dell’anonimato, l’ex Aik Solna adesso ha la possibilità di riconquistare le luci della ribalta in virtù di un modulo funzionale alle sue caratteristiche: «Il 4-3-3 è il sistema di gioco in cui mi trovo meglio. Mi muovo velocemente, so dribblare e giocando da esterno offensivo posso puntare di più verso la porta avversaria. Obiettivi in termini di gol? Non ho fissato un traguardo, segnare è sempre emozionante e spero di fare altri gol». Quello realizzato domenica contro l’Udinese è stato il secondo stagionale dopo l’acuto in Tim Cup contro l’Avellino ed è stato anche il primo gol con la maglia rosanero tra le mura amiche in gare di campionato: «E’ stata una bella emozione, spero di provare ancora queste sensazioni. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi ma è importante che ci stiano vicino anche quando non si vince». In casa rosanero si respira un clima di fiducia in vista della trasferta in programma sabato a Modena contro il Carpi: «E’ una gara fondamentale, dobbiamo dare il massimo».
Quaison suona la carica e, contestualmente, dà una carezza ai circa venti bambini presenti in rappresentanza dell’Orchestra «Quattrocanti» dell’Associazione Talità Kum, una delle quattro onlus coinvolte in questa stagione nel progetto di responsabilità sociale Rosanero Cares: «Il mio consiglio per questi bambini è quello di provare nella vita a fare ciò che si ama. Seguendo le proprie passioni, certamente diventeranno delle persone migliori».