Punta Izzo, visita negata a due turisti tedeschi «Lì per foto a luoghi di Tomasi di Lampedusa»

«Un vero peccato non poter fare una passeggiata in un luogo così meraviglioso». È questo il commento di Angelika e Bernd Fischer, lei fotografa e lui editore, entrambi tedeschi, appena arrivati davanti al filo spinato di Punta Izzo. Il tratto di costa augustana occupato dalla Marina militare dove c’è già un progetto ufficiale per la riattivazione del poligono di tiro. Insieme stanno attraversando la Sicilia per scoprire i luoghi della vita e dei racconti di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il loro viaggio li ha portati anche ad Augusta

Nell’intero promontorio da anni l’accesso continua a essere negato. Eppure i due professionisti venuti dalla Germania, a farsi aprire i cancelli ci hanno provato per le vie ufficiali, tramite l’ambasciata tedesca. «Poi ci siamo rivolti anche alle autorità militari italiane chiedendo di poter entrare, ma purtroppo il permesso non ci è stato accordato». Oltre alla visita di piacere Angelika e Bernd hanno anche un compito. Lo scrittore tedesco Jochen Trebesch sta per pubblicare un libro sull’autore de Il Gattopardo «e la loro missione è quella di immortalare luoghi e città percorsi dallo scrittore», spiegano a MeridioNews gli attivisti del coordinamento Punta Izzo Possibile che da anni si occupano di tutelare l’area che è destinataria di un livello massimo di tutela ambientale. 

«Ci hanno ringraziato entusiasti di essere riusciti a vedere alcuni scorci di questo luogo, ma – dicono gli attivisti – alla fine, siamo noi a dover ringraziare loro per averci ricordato che questo bellissimo lembo di costa megarese è stato apprezzato anche da Tomasi di Lampedusa». L’autore siciliano la descrive, infatti, nel suo racconto La Sirena. «Sarebbe di grande interesse per i viaggiatori – aggiungono – poter seguire le tracce dello scrittore percorrendo anche  il litorale. Bernd e Angelika ci hanno invogliato a continuare a lottare per questo luogo magico e ci hanno dato il loro pieno sostegno. Noi – concludono – continueremo, adesso, con un motivo in più».


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo