A porre la questione è il parlamentare regionale del Nuovo centrodestra democratico, Pietro Alongi. Che cita il caso di Palermo Energia. Il parlamentare si rivolge al presidente della Regione, Rosario Crocetta, ricordandogli che Sala d'Ercole ha già approvato vari ordini del giorno a tutela di questi lavoratori
Province regionali, a rischio centinaia di posti di lavoro I problemi riguardano il personale delle società in house
Mentre la politica siciliana discute, la Province regionali vanno a farsi benedire. Sono commissariate con commissari ad acta che dovrebbero essere sostituiti da commissari straordinari che il Governo regionale non ha ancora nominato. Cosa, questa, che ieri è stata stigmatizzata dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
Adesso si apre un’altra questione: la possibile soppressione di servizi primari con la perdita di posti di lavoro. Il motivo è sempre lo stesso: le Province regionali commissariate sono senza soldi e chi le gestisce cerca di risparmiare su tutto, adesso anche sui posti di lavoro.
Sulla possibile perdita di posti di lavoro interviene il parlamentare regionale del Nuovo centrodestra democratico, Pietro Alongi, che definisce «scellerata» l’abolizione delle Province (che poi non sono ancora state abolite ma,come accennato, commissariate). Scelta, aggiunge il deputato, che «sta mettendo a repentaglio centinai di posti di lavoro».
Alongi fa riferimento alla «minaccia che pende sul capo dei lavoratori della Palermo Energia che, al 31 dicembre, potrebbero cessare il proprio servizio poiché la Provincia di Palermo non vuole adottare la delibera di impegno che porti alla proroga».
«Dobbiamo ricordare che questi lavoratori svolgono mansioni primarie da oltre un ventennio nell’area tecnico manutentiva in tutti gli uffici della Provincia e negli istituti scolastici di competenza provinciale – precisa Alongi -. Al governatore Rosario Crocetta, invece, vorrei far rammentare che la Corte Costituzionale, con la sentenza 223/2013, ha dichiarato l’inscindibile legame del suddetto personale delle società partecipate in house e l’ente Provincia regionale, senza possibilità alcuna di liquidazione o vendita della società, mostrando di accordare a tale categoria di lavoratori la tutela riservata al personale di ruolo delle Provincie».
«Inoltre – conclude il parlamentare – Crocetta non può non tenere conto che, nella seduta all’Ars n. 138 dell’11.3.2014, con l’approvazione di diversi ordini del giorno, si impegnava il Governo regionale a dare continuità ai dipendenti delle società partecipate in house delle Province regionali. Mi batterò in ogni sede istituzionale e, se occorre, anche in piazza, al fianco di chi difende il pane!».