Da una parte e dall’altra si stracciano le vesti. «Mai con Musumeci», sussurrano dal Movimento 5 Stelle in Sicilia. «Coi grillini solo rapporti strettamente istituzionali», replicano dal quartier generale di Diventerà Bellissima. Eppure, oltre le parole, ecco che le dichiarazioni pubbliche rese negli ultimi giorni da una parte e dall’altra, insieme ai nervosismi della maggioranza, portano in tutt’altra direzione. Ieri il M5s all’Ars ha convocato una conferenza stampa per presentare un nuovo ddl in materia di rifiuti, definendo, per voce del deputato Giampiero Trizzino, «schizofrenica» la gestione di Musumeci dell’intera vicenda.
In serata, ecco la replica del governatore, che sottolinea come «sono vent’anni che in Sicilia si rincorre l’emergenza rifiuti. Per uscirne presto e bene serve il concorso di tutti: Regione, Comuni e cittadini». Una replica sui generis, considerato che di rado il governatore risponde a fronte delle critiche, per giunta con un comunicato ufficiale. Musumeci precisa inoltre nella stessa nota che il governo regionale ha già predisposto un disegno di legge di riforma del sistema che, dopo un confronto con le associazioni ambientaliste, verrà approvato dalla giunta e per poi andare in Aula. «Su questo testo – ha sottolineato – ci confronteremo con tutte le forze politiche che vogliono contribuire all’uscita definitiva dalla logica emergenzialista e approdare a una economia circolare, le cui sorti sono legate allo scenario che dovremmo determinare con il contributo di tutti».
Una velata apertura al Movimento 5 Stelle che non è sfuggita al primo inquilino di Palazzo dei Normanni e commissario regionale forzista che, non a caso, è letteralmente saltato dalla sedia: «Musumeci – ha detto Gianfranco Miccichè – non potrà aver detto di essere disposto ad aprire al Movimento 5 Stelle. Sono certo che sia, invece, propenso a collaborare con tutte le forze politiche per scrivere la riforma dei rifiuti e tutte le altre riforme necessarie allo sviluppo della Sicilia. Per mettere ordine nel caos della gestione dei rifiuti, io mi farò garante della volontà del presidente, ma a condizione che le riforme siano buone».
Il presidente dell’Ars cerca, da un lato, di buttare acqua sul fuoco, visti i mal di pancia che la nota del presidente ha provocato nella maggioranza di governo: «Di fronte a un buon disegno di legge e a tutte le altre riforme che si devono fare urgentemente per fare uscire l’Isola dall’impasse, sono a disposizione di Musumeci per favorire in Assemblea la formazione di una maggioranza più ampia possibile». Ma ecco la stilettata: «È chiaro comunque che Forza Italia può aprire a tutte le forze politiche, tranne ai cinquestelle. La maggioranza di Musumeci è di centrodestra. Se l’intenzione del presidente fosse quella di aggiungere nuove forze alla coalizione, sarebbe necessario che prima si confrontasse con la sua maggioranza». Prove tecniche di dialogo giallo-verde, insomma. Tra la preoccupazione del centrodestra siciliano e le mezze smentite dei diretti interessati.
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