Prima seduta per il nuovo Consiglio comunale Totò Orlando viene riconfermato presidente

18.08 – È il momento del giuramento del sindaco, che legge la stessa formula utilizzata dai consiglieri. «Ho registrato – dice Leolouca Orlando – nell’intervento del consigliere presidente Forello e in quello del presidente Orlando una condivisione di linguaggio, che non significa certo condividere le posizioni, ma la fiducia si conquista così. Dobbiamo impegnarci a parlare un linguaggio condiviso. L’auspicio è che nella nostra diversità ci sia una comunione di linguaggio che metta al centro il bene della città»

18.00 – Dopo il voto si passa allo spoglio. Il testa a testa tra Giulio Tantillo e Ugo Forello, che si avvale delle preferenze di Sinistra Comune, dura lo spazio di poche schede, alla fine il militante di Forza Italia si impone per 23 voti a 14. Una scheda bianca, un voto per Orlando, uno per Figuccia. «Quando si lavora per la città non c’è appartenenza. Siamo il Consiglio della quinta città d’Italia e dobbiamo iniziare a lavorare», dice il neoeletto.

17.37 – Giulia Argiroffi (M5s) esprime la dichiarazione di voto per la vicepresidenza indicando il collega Ugo Forello. Momento di impasse, perché ci si prepara forse troppo frettolosamente al voto e non si esprime prima alcuna candidatura. Ancora una volta fuoco alle polveri da parte di Mimmo Russo, a cui fa eco Sabrina Figuccia. «Tutti e 39 sono potenzialmente candidati» risponde Orlando. Chiude il discorso Alessandro Anello, che ricorda come Fabrizio Ferrandelli abbia espresso a nome dell’opposizione, che per regolamento è tenuta a indicarlo, il sostegno a Giulio Tantillo. Prosegue invece la guerra interna proprio tra Tantillo e Sabrina Figuccia, che dichiara che voterà per Forello.

17.30 – Totò Orlando è riconfermato presidente del Consiglio. Il candidato ha ricevuto 28 voti, mentre sei sono state le schede bianche. Una la scheda nulla, un voto per Cusumano, uno per Scarpinato. Tre gli astenuti. «Questa è una città migliore rispetto al 2012, ma dobbiamo lasciarla meglio quando ce ne andremo. Individuiamo i problemi da affrontare, ma portiamoli avanti insieme. Maggioranza e opposizione sono variabili, ma i problemi sono lì e vanno risolti». 

17.23 – Concluse le operazioni di voto, si comincia con lo spoglio.

17.05 – Si vota: Ferrara, Russo e Cusumano lasciano l’aula.

17.03 – Anche Dario Chinnici, a nome del Pd, annuncia di votare per Totò Orlando. 

17.01 – «Siamo nuovi e tutto quello che è discontinuità del passato ci piace». È di Igor Gelarda la prima dichiarazione di voto nella storia del Movimento 5 Stelle a palazzo delle Aquile. Nella corsa alla presidenza del Consiglio dai pentastellati arriveranno cinque schede bianche.

16.54 – Fa il proprio ritorno in Sala delle Lapidi Fabrizio Ferrandelli, che si auspica di guidare un’opposizione «seria, indefessa e costruttiva». L’ex sfidante di Leoluca Orlando sottolinea le crepe nella maggioranza e sollecita l’insediamento delle commissioni. «Abbiamo smascherato un giochetto appoggiando il candidato presidente proposto dalla maggioranza».

16.51 – Inzerillo annuncia che i cinque voti di Uniti per Palermo saranno per Totò Orlando, lo stesso fa Valentina Chinnici a nome del Mov139. 

16.39 – Giulio Cusumano si accoda a quanto detto da Russo e Ferrara nel non appoggiare la candidatura di Totò Orlando, ma rassicura: «Oggi non si consuma nessuno strappo all’interno della maggioranza. Non c’è una discussione su un atto amministrativo». Il consigliere denuncia la mancanza di una riunione all’interno della maggioranza per convergere su un unico nome, ma semplicemente di un’indicazione di voto calata dall’alto e se la prende con Bertolino, che ha espresso intenzione di voto a nome del gruppo di Palermo2022, di cui anche Cusumano e Russo fanno parte. «Ai tanti che oggi voteranno Totò Orlando do appuntamento al primo atto vero di questa giunta».

16.35 – Sabrina Figuccia (FI) annuncia che voterà per Giulio Cusumano: «Non accetto la chiamata all’atto di responsabilità, così come ci è stato fatto».

16.29 – Anche Marianna Caronia, che pure manifesta la propria stima nei confronti di Totò Orlando, dichiara di non votare per la riconferma del presidente uscente, ma che lascerà comandare i numeri esprimendo la propria preferenza per il più votato del centrosinistra: Francesco Paolo Scarpinato e come vicepresidente, incassato il poco gradimento dei Cinquestelle, del più votato del Centrodestra.

16.27 – Fabrizio Ferrara (Mov139) «Ritengo che in quest’aula la dignità del Consiglio e dei singoli consiglieri non può essere calpestata: non ho condiviso il modo nel quale è stato comunicato il nome che la maggior parte dei consiglieri comunali voterà e per questo ho deciso anche io di abbandonare l’aula nel momento della votazione perché non voglio aderire al gruppo dei consiglieri che agiscono senza riflettere e senza parlare».

16.22 – Mimmo Russo (Palermo 2022) smentisce Bertolino. «Io in quest’aula c’ero e nessuno mi può smentire. Sono d’accordo con la discontinuità. Totò Orlando sarà il primo cittadino palermitano a essere rieletto presidente del Consiglio, ma io non lo condivido. Se non ci sono altri candidati, nel momento in cui ci sarà la votazione il sottoscritto abbandonerà l’aula». 

16.19 – Francesco Bertolino (Palermo 2022) nella sua dichiarazione di voto annuncia il suo appoggio a Totò Orlando. «Mi auguro che il Consiglio possa votare gli atti all’unanimità. Totò Orlando ha sempre dato merito a un Consiglio Comunale e non a una maggioranza».

16.18 – Si dà il via all’elezione del presidente del Consiglio.

16.00 – Prima bagarre tra gli scranni di Sala delle Lapidi. Dopo la lettura da parte del segretario Comunale delle condizioni di incandidabilità e incompatibilità. A scatenare i consiglieri è l’annunciata incompatibilità della carica di presidente del Consiglio per i dipendenti comunali o provinciali. Il segretario infatti non ha avuto il tempo di elencare le cause di eccezione (trasferimento, messa in aspettativa o dimissioni). Il primo a dare fuoco alle polveri è Mimmo Russo, ma il dibattito più acceso è tra Giulio Cusumano e Forello. Tutto nasce dal fatto che il candidato designato dalla maggioranza, Totò Orlando, è un dipendente provinciale.

15.50 – Il Consiglio elegge all’unanimità i tre scrutatori, saranno: Concetta Amella (M5s), Andrea Mineo (FI) e Tony Sala (Mov139).

15.40 – Il presidente provvisorio, Ugo Forello, augura buon lavoro ai consiglieri con un breve discorso. «Questo – dice – è il primo Consiglio comunale ridotto a 40 componenti. L’auspicio è che alla riduzione faccia da contrappeso un ulteriore innalzamento della qualità del lavoro. Un Consiglio formato da persone che per la prima volta sono in questa aula, un ricambio politico che, insieme all’esperienza dei più rodati può fare cose importanti».

«Nell’interesse della comunità – continua Forello – per fare ciò bisogna uscire dalle strategie di tifo e appartenenza. Veniamo da una situazione in cui c’è un evidente stato di disaffezione nei confronti delle istituzioni. A noi spetta il compito di ricucire il rapporto tra le istituzioni e i cittadini. Auguro al sindaco, agli assessori e alla maggioranza di realizzare per davvero l’ambizioso programma presentato nel corso della campagna elettorale, dall’importanza del lavoro nelle periferie alla lotta a ogni forma di povertà. E auguro all’opposizione di vegliare con lealtà e intransigenza sul lavoro della maggioranza. Spero che questo cc dia davero voce alle istanze e alle proposte che vengono dai cittadini e mi auguro che per loro il meglio debba ancora venire». 

15.30 – Tutti i consiglieri comunali hanno letto il proprio giuramento.

Facce distese, battute scherzose e qualche inconveniente tecnico alla prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Palermo. Emozione tra gli scranni per gli esordienti e qualche ritardatario, come tre consiglieri del Pd alla fine costretti ad accomodarsi nei posti riservati all’opposizione. Tutti gli eletti sono presenti all’appello del presidente, Ugo Forello, in carica temporanea come consigliere che ha raccolto il maggior numero di preferenze. 

Intanto giunge la comunicazione da parte di Sinistra Comune della rinuncia alla candidatura di Barbara Evola come presidente del Consiglio, aderendo alla posizione della maggioranza orlandina, che sostiene il presidente uscente, Totò Orlando, che a questo punto dovrebbe avere strada spianata verso la riconferma. 


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