Pride, un’onda di musica e colori invade Palermo Tra divertimento, dissacrazione e impegno sociale

Sono passate da poco le 16.30 in una piazza Marina piena di gente, musica e colori per il Palermo Pride. Un frastuono festoso. D’un tratto tutto si ferma, la musica si spegne, la gente non parla più, non canta. Viene fatto osservare un minuto di silenzio per le vittime della strage di Orlando, a cui la manifestazione è dedicata. Il silenzio viene interrotto solo dal grido di un ambulante che, non accorgendosi del momento, urla: «Ceres!». Dopo essersi accorto della gaffe, un po’ in imbarazzo chiede: «E cu muriu? È pi da cosa di l’Isis?». Il Pride è anche questo: rispetto e dissacrazione, impegno sociale e divertimento. Alla fine un lungo applauso e un ragazzo che canta Credo negli esseri umani. La manifestazione ha inizio. Una vera e propria folla di persone affolla le strade. Vengono ricordati anche i migranti, il loro viaggio e la loro condizione. E non possono mancare i messaggi contro gli incendi che negli ultimi giorni hanno devastato l’Isola. Infuocato solo a letto si legge in alcuni cartelli al collo dei manifestanti.

«Siamo molto felici» Commenta il portavoce del Pride, Luigi Carollo. «Palermo ha risposto in maniera meravigliosa, sarà un grandissimo Pride. Un segno di vicinanza alla comunità Lgbt di Orlando. Avere un riscontro così bello oggi ci riempie di gioia». I carri sfilano in marcia attraverso il centro storico fino a Casa Pride, allestita nel complesso monumentale del Castello a Mare. Massimo Milani, tra i fondatori del primo circolo Arcigay di Palermo è vestito da sposa, ma il suo abito è insanguinato. We still survive, porta scritto sulla fascia che indossa. Intanto nella chiesta di Santa Maria della Catena si sta celebrando un matrimonio, ma molti invitati preferiscono rimanere fuori a guardare l’onda di persone che inizia a muoversi anziché seguire la funzione.

Lungo le strade percorse dal corteo la gente appare come un fiume. «Ma perché non lo fanno ogni giorno?» commenta un passante, mentre molte famiglie assistono dai balconi e non resistono spesso alla musica diffusa dagli amplificatori dei carri. Si balla anche nei negozi e dentro il teatro Biondo. Grande assente di quest’anno è il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha deciso di recarsi in una Cefalù messa in ginocchio dagli incendi. «La Regione siciliana ha dato il proprio patrocinio per una manifestazione che riteniamo importante e supportiamo – si legge in una nota del governatore – Ma i fatti accaduti in questi giorni, che hanno causato gravi e ingenti danni alla nostra Isola, devono avere priorità assoluta. Questo pomeriggio mi recherò a Cefalù, una delle zone che ha subito più danni, incontrerò il sindaco e i cittadini che meritano appoggio, attenzione e soluzioni immediate, come le altre zone colpite che visiterò nei prossimi giorni». 


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