Domani in prefettura si terrà il comitato per l'ordine e la sicurezza chiamato a dirimere la controversia riguardante l'organizzazione della manifestazione che torna a Catania dopo un anno di stop. I timori sono legati al Covid
Pride, Arcigay contro limite massimo di partecipanti «Non ci chiedano di fermare musica e contare ingressi»
«Abbiamo fatto dei passi indietro, ma non si può rinunciare a colori e musica. Non sono dettagli, fanno parte della natura e della politica del pride». La richiesta arriva da ArciGay alla vigilia del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terrà domani alle 12 in prefettura, per ragionare sulle eventuali misure da adottare per consentire lo svolgimento della manifestazione, che ogni edizione attira nel capoluogo etneo migliaia di persone, tenendo sotto controllo i rischi legati al Covid. «Quando, dopo un anno di pausa, abbiamo annunciato la manifestazione – commenta il presidente di ArciGay Catania Armando Caravini – immaginavamo per settembre uno scenario diverso, un’uscita dalla pandemia, e invece ci ritroviamo con la zona gialla e lo spauracchio di quella arancione. Questo però non deve portare a decretare uno svolgimento della manifestazione con modalità che ne mortificherebbero la natura».
L’attenzione è rivolta a ciò che accadrà il 4 settembre, quando il programma prevede un raduno a piazza Nettuno e sul lungomare. «Abbiamo rinunciato al corteo, sarà un pride statico – spiega Caravini – e i due chilometri del lungomare liberato serviranno a evitare assembramenti. Pare però che il numero massimo di partecipanti è di mille persone. Ma noi non siamo forze dell’ordine e non ci può essere chiesto di discriminare chi arriva dopo, perché il pride per sua natura è uguaglianza». Per questo motivo l’associazione ha inviato una lettera aperta. «Abbiamo scritto al prefetto, alla Digos e all’amministrazione comunale. Il pride non è una cerimonia, uno spettacolo o un evento privato nel quale può essere contingentato l’ingresso, ma è una manifestazione politica di rivendicazione di diritti e libertà».
La settimana di sensibilizzazione sulle tematiche della comunità Lgbqt+ inizierà domani nello spazio gestito dall’associazione Gammazita, a pochi passi dal castello Ursino. Sono previsti incontri culturali e presentazioni. Il 5, invece, la giornata sarà dedicata alle famiglie arcobaleno. «Abbiamo pensato a degli spazi per i bambini e le bambine al giardino di Scidà», conclude Caravini.