Ad inaugurare la nostra rubrica sentimentale sono le storie di due donne: Sonia, 24 anni, e Gabriella, 35. Entrambe sembrano avere incontrato l'anima gemella, eppure i problemi sono dietro l'angolo. O meglio: nei cellulari e a chilometri di distanza
PostaDelCuore #1, «in amore spesso si perde in tre»
Scrive Sonia, 24 anni:
«Cara Flaminia, sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo della mia stessa età. Lui è innamoratissimo e io pure. Il problema è che continua a frequentare amiche del cuore che conosce sin dai tempi del liceo. Non sono “gelosa” ma non capisco perché debba confidare loro anche dei nostri segreti. Ho scoperto che in una chat aveva chiesto ad una di queste ragazze consiglio su come convincermi ad accettare un’offerta di lavoro che a me non convince e che invece per lui sarebbe una buona opportunità, ma io dovrei spostarmi di città e rientrare solo nei fine settimana. Questa intimità non mi piace. Sono decisa ad affrontarlo ma significherebbe confessare di avere spiato il suo cellulare».
Cara Sonia, ma sì che sei gelosa, se sei arrivata a spiare il suo cellulare. Non lo avresti mica fatto se si fosse trattato dei suoi amici maschi. E si può anche capire, il dubbio era lecito ma quello che racconti non mi pare una prova a carico del tuo ragazzo. Tu non hai ex compagni di studi coi quali talvolta ti fa piacere sentirti, in totale e disinteressata amicizia? A meno che lui non abbia scritto alla sua amica qualcosa tipo “Ahu, convincila tu così durante la settimana ci divertiamo insieme noi due”, puoi rasserenarti e semmai affrontare con lui il vero problema che è l’offerta di lavoro in un’altra città. Per proporti questo cambio di vita lui mi sembra piuttosto maturo e realista, oltre che convinto che il vostro amore non ne risentirà. Tu invece, forse, ne hai paura. È su questo che devi interrogarti. Se non ti fidi di lui vivrai nel sospetto, e se ti allontanerai per il lavoro sarà un inferno. Ma se gli chiedi di interrompere questi rapporti – in fin dei conti – innocenti, rovinerai il vostro. In ogni caso: non dirgli mai (cit. G. D’A.) che hai letto le sue chat. Questo, è veleno indelebile.
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Scrive Gabriella, 35 anni:
«Gentile Flaminia, ho 35 anni e alle spalle una vita sentimentale non serena, dato che per ben due volte sono andata vicino al matrimonio con due uomini, ciascuno dei quali aveva i crismi dell’uomo della vita. Da qualche mese frequento un quarantenne provando qualcosa che nemmeno i miei presunti precedenti uomini ideali mi avevano provocato. In altre parole, per lui sarei capace di compiere il proverbiale salto attraverso l’anello di fuoco. Lui sembra altrettanto preso e la nostra unione può dirsi completa dato che investe il piano emozionale quanto quello razionale. Sono sicura che a questo punto si stia chiedendo dove sta l’inghippo. Ebbene, è un uomo sposato, come nella più becera delle telenovelas, solo che per giunta sostiene di non avere mai detto il contrario e che il termine “solo” che tante volte gli ho sentito pronunciare si riferiva alla momentanea solitudine dovuta al lavorare lontano dalla sua città e dunque dalla sua famiglia. Un paio di volte in questi mesi ha detto che doveva tornare a casa, ma io ho sempre dato per scontato (cieca che sono) che stava andando a trovare i suoi anziani genitori. La domanda è questa. Secondo lei posso sperare che la mia storia d’amore, a cui non so rinunciare, abbia un lieto fine? O dovrò accontentarmi degli scampoli, o peggio ancora rassegnarmi a perderlo, un giorno?».
Gentile Gabriella, la seconda che ha detto. Ci sarebbe anche una quarta opzione, anche se so che difficilmente la sceglierà: la fuga. Lei non è cieca né sorda, ha solo capito tardi quello che lui ha volontariamente taciuto. «Non ho detto di essere libero», ok, mancava poco che aggiungesse «Ma tu non me lo hai chiesto». Una famiglia non è un dettaglio da poco, avrebbe dovuto chiarirlo subito. Mi permetto dunque di dubitare della pienezza della vostra relazione: c’è un vizio di fondo. Da quello che scrive, lei si rende perfettamente conto di essere in ottima compagnia, quello dell’Amante dell’Uomo Sposato è proprio uno (scomodo) ruolo archetipico. Se deciderà di sostenerlo si rassegni a un futuro difficile e tormentato. Un paio di mesi poi, non sono un tempo sufficiente per capire se saltare nel fuoco, come scrive. Rallenti. Viva questo amore come viene, un giorno alla volta, se non può rinunciarvi. Non faccia progetti. Non voglio farle la morale – non sarebbe da me -, ma mi prometta una cosa, la prometta a tutte le donne che hanno la sventura di stare con uomini infedeli: se lei lo vuole, ma lui tituba e non vuole rinunciare alla famiglia, non gli chieda di farlo, non lo pretenda, non lo induca, non lo metta spalle al muro. In questi casi si pensa che l’amore vinca tutto, in realtà si perde sempre in tre. Auguri!