Porticciolo Sant’Erasmo, pronti 5 milioni per il rifacimento Dopo anni d’oblio: demolizioni, ciclabile e tre nuovi edifici

La borgata di Sant’Erasmo si rifà il look e a breve tornerà a essere un luogo identitario di prima importanza nella città tutta porto, proprio com’era prima della seconda guerra mondiale che, come è noto, stabilisce un punto di svolta nelle relazioni, fino ad allora simbiotiche, tra città e mare. L’importo complessivo del progetto è di 5 milioni e 6 mila euro, un intervento da realizzare con le risorse del fondo perequativo. Il Piano di Sant’Erasmo fu il più importante approdo fuori le mura luogo di produzione di una cultura marinara, ormai del tutto dispersa. Fino ai primi del ‘900, la borgata di Sant’Erasmo si adoperava nella pesca del tonno, una significativa documentazione iconografica testimonia una brulicante attività.

Nell’ambito del processo di riqualifica del water-front urbano che è stato avviato da alcuni anni, è stata prevista la riqualificazione complessiva dello storico porticciolo. L’iniziativa è stata condivisa e promossa anche dai rappresentanti delle associazioni di tutela ambientale e dal sindaco di Palermo. Una decina di anni fa fu avviato, dall’Autorità Portuale di Palermo e dal Comune, un processo di progressiva riqualificazione del waterfront urbano. Sebastiano Provenzano, lo stesso che progettò il porto della Cala insieme a Giulia Argiroffi, è l’architetto che ha concepito il nuovo porticciolo che a breve sarà restituito alla città. Attualmente si è chiusa la gara d’appalto per presentare le offerte da parte delle imprese e a breve la commissione si riunirà per valutarle.

Con il decreto 199 del 3 maggio 2018 si è stabilito così di procedere immediatamente ad avviare un intervento di recupero e riqualifica nel porto che nei limiti delle problematiche ambientali in atto esistenti possa rendere fruibile ai cittadini una zona che adesso versa in condizioni di abbandono e degrado. È stato redatto un progetto di lavori con il quale si prevede di realizzare un intervento per riqualificare questo tratto della costa urbana della città limitando al massimo l’impatto ambientale, infatti non è prevista alcuna opera che modifichi il profilo della costa né alcun aumento delle volumetrie edilizie e neanche di dragaggio. 

L’intervento non prevede opere a mare di dragaggio dei fondali o di protezione idraulico marittima dell’invaso, e si limita ad introdurre una nuova pavimentazione, a restaurare i tratti originari in basole, e a prevedere tre edifici con funzioni e dimensioni diversificate. L’intervento si estende anche alla porzione più orientale della passeggiata a mare del Foro Italico, quella non interessata dai lavori di realizzazione del giardino a mare a firma dell’Architetto Italo Rota. In quest’area, (area oggetto di successivo appalto), si prevede di sostituire la pavimentazione esistente con quella utilizzata nel resto dell’area d’intervento, movimentando la sezione ribassando la porzione più prossima al mare.

L’obiettivo, è di restituire alla piena pedonalizzazione l’intera area di progetto. La demolizione del distributore di benzina, consentirà di ridare continuità al marciapiedi lungo la strada. Su questo troverà spazio anche un tratto destinato alla pista ciclabile che in questo modo sarà riconnessa a quella del Foro Italico. Si prevede anche di rendere a traffico limitato (limitando l’accesso ai mezzi di servizio e in ingresso all’edificio di Padre Messina) nella Via Padre Giovanni Messina. La quota del calpestio della Via Padre Giovanni Messina, sarà connessa a quella del giardino del Foro Italico attraverso un piano inerbito. Il progetto si estende sino alla porzione più orientale del lungo mare del foro italico, dove si prevede una nuova pavimentazione, l’articolazione della sezione del piano di calpestio nonché il posizionamento di arredi urbani e giochi per bambini. 


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