L'incontro a Roma, alla presenza del viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, non ha portato a nulla di concreto. All'ordine del giorno il problema dei rincari dei noli marittimi. Per l'isola resta la questione dell'interruzione della A19
Porti, nulla di fatto nella riunione al ministero Autotrasportatori: «Confermiamo blocco del 13»
Riunione interlocutoria oggi al ministero dei Trasporti sui noli marittimi e il rincaro dettato dall’esigenza per gli armatori di dotarsi di carburanti più green, con percentuali di zolfo inferiori rispetto al passato. L’incontro, nato sulla scia della protesta del 7 gennaio nei porti siciliani da parte degli autotrasportatori, ha visto la partecipazione di Trasporto Unito mentre non era presente, perché non invitata, Aias, la sigla che rappresenta i lavoratori siciliani del settore ed è guidata da Giuseppe Richichi.
«Si è parlato dello stato di cose sulle rotte marittime e dei rincari scaturiti dalla nuova normativa Imo – commenta il segretario generale di Trasporto Unito Maurizio Longo a MeridioNews -. Abbiamo fatto presente le criticità che negli ultimi anni hanno contraddistinto la gestione del Marebonus, gli incentivi che avrebbero dovuto favoririe gli investimenti nell’ottica di sviluppare la modalità combinata strada-mare attraverso la creazione di nuovo investimenti ma che invece è stata caratterizzata da erogazioni a pioggia con poca trasparenza». Di soluzioni per il prossimo futuro al momento pare non se ne vedano. «Il viceministro Cancelleri ha preso in consegna le nostre osservazioni e i nostri approfondimenti e si è lasciati con la promessa di riaggiornarci».
Ciò su cui si è sbilanciato il numero due della ministra Paola De Micheli è la data entro cui l’autostrada A19 dovrebbe riaprire. «Le criticità ha detto che dovrebbero rientrare a fine febbraio», aggiunge Longo, sottolineando comunque come all’ordine del giorno non ci fosse la situazione delle infrastrutture nell’isola.
«Entro fine mese cosa possono fare? Forse riaprire il viadotto Cannatello con il doppio senso di marcia in una carreggiata – commenta Giuseppe Richichi -. Noi restiamo fermi sulla nostra posizione, anche perché al tavolo non eravamo presenti e di annunci ne abbiamo sentiti anche troppi». La posizione a cui fa riferimento il presidente di Aias è quella che vede nella mezzanotte del 13 febbraio l’inizio di un blocco dei porti siciliani per cinque giorni. Una protesta che, se portata avanti con decisione, potrebbe realmente avere conseguenze sulla capacità di rifornimento di merci da parte degli esercizi commerciali. «Nei prossimi giorni incontreremo l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone – continua Richichi -. Non so cosa ne verrà fuori. Noi sappiamo però di non chiedere la luna, ma solo impegni precisi che vengano rispettati. Ma purtroppo – conclude – finora oltre alle chiacchiere c’è stato poco altro».