Ponte sullo Stretto. Salvini: «L’opera non interessa solo Sicilia e Calabria ma l’intera Europa»

«Mi fa piacere che da Messina siano arrivati attestati di gioia da entrambe le sponde di Calabria e Sicilia per il riavvio di un percorso iniziato 54 anni fa e che, alla collettività italiana, è già costato centinaia di migliaia di euro senza avere posato una pietra». Così Matteo Salvini, ministro per le Infrastrutture e Mobilità sostenibili, in conferenza stampa durante la presentazione della manovra da parte del Governo, ha fatto riferimento ai passi che l’Esecutivo sta mettendo in atto per la realizzazione del ponte sullo Stretto. «Questa è la Legislatura – continua – che ha l’ambizione di posare la prima pietra e avviare questi benedetti lavori che non interessano solo Messina e Reggio Calabria ma l’intera Europa. Per tale motivo il 5 dicembre a Bruxelles, alla riunione dei ministri dei Trasporti chiederò che questa infrastruttura strategica, questo corridoio continentale abbia un cofinanziamento europeo».

E per garantire una regia alla realizzazione del collegamento stabile, è stata riattivata proprio la società Stretto di Messina. Intervento già annunciato dallo stesso leader del Carroccio da settimane e ribadito anche durante un incontro, al dipartimento di Economia dell’Università peloritana, al quale Salvini ha partecipato da remoto. La società, che fa parte del gruppo Anas, era stata posta in liquidazione nel 2013 con non poche polemiche. Nell’occasione, infatti, l’opera era sembrata ormai abbandonata per poi ritornare, dopo alcuni anni, con la possibile costruzione di un tunnel. Adesso l’intenzione di volere puntare all’inizio dei cantieri con la posa della prima pietra. Avvenimento in realtà già avvenuto, con tanto di cerimonia, anni addietro e poi rimasto con un nulla di fatto.


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