La novità, quella vera, è la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina, salvata in extremis dal governo per ridare linfa al progetto del ponte sullo Stretto, di cui sovrintenderà i lavori. Il nuovo amministratore delegato è Piero Ciucci, ex presidente dell’Anas, lo stesso che ha guidato la società per azioni a totale partecipazione pubblica fino al 2013, quando è passata in gestione liquidatoria, mentre la presidenza è andata a Giuseppe Recchi, nel suo curriculum una carriera dirigenziale nell’Eni e in Telecom Italia. Il consiglio di amministrazione è composto poi da Eleonora Mariani, Giacomo Francesco Saccomanno e Ida Nicotra. Quest’ultima, originaria di Catania, è docente di diritto costituzionale all’università etnea e in passato era stata indicata dall’allora presidente del Consiglio Enrico Letta tra i saggi che fecero parte della commissione per le riforme costituzionali.
Al tavolo della società siedono Rfi, Anas, Regione Siciliana, Regione Calabria e per una quota non inferiore al 51 per cento il ministero dell’Economia e quello di Infrastrutture e trasporti. La prima riunione è andata in scena ieri, ma sulla Stretto di Messina pende l’incertezza in attesa della rinuncia a ogni rivalsa da parte delle società Eurolink e Parsons Transportation, che avevano chiesto una penale vicina al miliardo di euro per la mancata realizzazione del progetto iniziale, in cui le aziende erano state coinvolte.
Per il resto, il ministro Salvini in questi giorni si è recato in loco, dove ha partecipato a un convegno della Cisl proprio sul tema del ponte. Un convegno che si è tenuto a bordo della nave Eolo, di pertinenza della Caronte & Tourist, a distanza dunque di sicurezza dai manifestanti No Ponte che hanno atteso l’arrivo del ministro delle Infrastrutture. Ma a restare sulla terraferma non sono stati soltanto i contestatori, nessun invito è stato infatti recapitato ad alcuni dei diretti interessati dell’opera: gli amministratori locali sia siciliani che calabresi. Prima di salire a bordo della Eolo, il ministro Salvini aveva dichiarato che ci sarà tanto lavoro per il territorio, «non ci saranno più migliaia di traghetti a inquinare il mare, ma ci saranno treni che non inquinano e meno immissioni in acqua», anche se non si sa di preciso su che dati si basino queste ultime affermazioni.
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