Un’intelligenza artificiale che può supportare politici e amministratori locali nel loro lavoro. Si chiama Politiko ed è stata creata da Balena Bianca Consulting, società che si occupa di comunicazione politica e di curare campagne elettorali. «In un primo momento Politiko è nato per gioco e anche come una provocazione», dice a MeridioNews Simone Dei Pieri, amministratore unico di Balena Bianca. «Visto che in alcuni casi le persone impegnate in politica non sono propriamente preparate – dice Dei Pieri – ci siamo chiesti: “I politici sono tutti necessari?“». E la provocazione sta proprio in questo, perché ovviamente l’intelligenza artificiale non può sostituire il lavoro politico umano, «ma può supportarlo e supplire ad alcune mancanze», dice Dei Pieri. «Abbiamo iniziato a lavorare a Politiko a ottobre 2023 – continua – perché ci serviva per aiutare un eurodeputato nella sua attività, visto che non aveva abbastanza tempo per fare tutto».
Politiko si basa sui gpt, cioè i trasformatori generativi pre-addestrati. Questi danno alla applicazioni di intelligenza artificiale la possibilità di rispondere a delle domande come se fossero un essere umano e di creare testi, immagini, musica e altri contenuti. Politiko si appoggia a ChatGPT, probabilmente la più nota tra le intelligenze artificiali disponibili al momento. «Praticamente abbiamo creato un bot automatizzato – dice Dei Pieri – con dentro documenti pubblici e dossier, per esempio della Camera dei deputati, ma anche faldoni da centinaia di pagine pubblicati dall’Assemblea regionale siciliana: in questo modo abbiamo addestrato il bot». L’intelligenza artificiale legge queste carte e acquisisce le informazioni contenute nei documenti, così può essere in grado di rispondere alle domande di chi lo usa; domande che le persone possono fare scrivendo in una chat, come se stessero parlando con un’altra persona. «Più la domanda sarà precisa – dice Dei Pieri al nostro giornale – più la risposta sarà precisa. Inoltre Politiko riesce a riassumere i documenti, funzione molto utile se si deve leggere un disegno di legge molto corposo o un documento molto lungo».
Per acquisire le informazioni Politiko procede così: «Analizza i documenti che l’utente carica – dice Dei Pieri – li scansiona e poi lavora per parole-chiave». L’unico limite è quello delle informazioni che riguardano l’attualità. Visto che l’addestramento di ChatGPT si è fermato a gennaio 2022, anche Politiko non può dare risposte su fatti accaduti da allora in avanti. «Ma le persone possono continuare ad addestrarlo – dice Dei Pieri – perché chiunque può caricare file e documenti aggiornati e con informazioni nuove. Finora – continua – abbiamo caricato circa 5000 pagine di documenti e alcuni politici lo stanno già usando, sia in Parlamento europeo sia in quello nazionale». Ma visto che chiunque può caricare documenti per addestrare questa intelligenza artificiale, è importante capire se riesce a contrastare l’eventuale diffusione di informazioni false.
«Ci sono tre valvole di sicurezza – dice Dei Pieri – La prima è l’analisi del tipo di file caricato», nel senso che Politiko analizza la natura del documento, «confrontandolo con quelli caricati in precedenza. La seconda valvola è in uscita: quando il bot risponde alla domanda l’utente legge i dati contenuti nella risposta e li verifica. La terza è quella più importante – continua Dei Pieri – Politiko attinge da internet, dal web, quindi la maggioranza vince. Se io carico un documento che su un argomento contiene informazioni diverse rispetto a quello che la maggior parte dei documenti dice su quell’argomento, Politiko capisce che quella è una posizione minoritaria, per cui nella sua risposta potrebbe dire una cosa tipo: “Sul tema X è opinione comune che, eccetera, eccetera, tuttavia ci sono alcune posizioni minoritarie che sostengono eccetera, eccetera”».
Dopo il suo sviluppo – durato circa sei mesi – «Politiko è stato messo online sul sito di Balena Bianca Consulting da due settimane – dice l’amministratore unico della società – e in questi mesi il suo profilo è cambiato molto». Questo perché «era stato pensato come strumento interno – dice Dei Pieri – ma poi abbiamo deciso di renderlo disponibile per tutti gratuitamente, perché ci sembra uno strumento utilissimo per un politico, dal consigliere comunale pigro al deputato che con i tempi non ci arriva a lavorare bene a tutto. Inoltre – continua – ci sembra utilissimo per gli amministratori locali, che a volte possono anche non essere specializzati su alcune materie lontane dalla loro formazione». In questo modo «se l’assessore di un Comune virtuoso carica un documento su una politica che ha implementato in uno specifico settore, quella strategia è a disposizione di tutte le persone che consultano Politiko e che sono interessate a quell’argomento». L’obiettivo dichiarato è «che lo usino più politici possibile – conclude Simone Dei Pieri – perché caricare nuovi documenti e mettere in rete le competenze significa mettere in circolo buone pratiche utili a tutti, a prescindere dal tipo di incarico politico che si ricopre».
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